La Grande Guerra 1914-1918

 

PERSONAGGI DELLA GRANDE GUERRA

Conrad von Hotzendorf - ritorna ai Comandanti

CONRAD VON HOTZENDORF

Capo di Stato Maggiore
dal 1914 al 1918

Esercito Austriaco

Conrad von Hotzendorf

Nato nel 1852, ultimo custode della tradizione militare alla Radesky, si adoperò per ovviare alla progressiva disgregazione dell’impero Austro-Ungarico, sostenendo una politica di aggressione nei confronti dell’Italia e della Serbia, i due stati, che più di tutti gli altri, fomentavano gli animi indipendentisti delle etnie presenti all’interno della duplice monarchia.

Dal 1860 in poi, ad esempio, i confini ed i punti strategici del Trentino furono oggetto di un'intensa attività di rafforzamento militare con la costruzione di imponenti fortificazioni, tali da rendere la zona tra le più armate d'Europa; l'ultima fase di questo lavoro, tra il 1900 e lo scoppio della Grande Guerra, fu proprio opera del Capo di Stato Maggiore dell'esercito austriaco che concepì le nuove opere utilizzando quanto di meglio la tecnica militare dell'epoca permetteva.

Conrad von HotzendorfFragile ragazzo con ambizioni d'artista costretto a seguire la carriera militare, instancabile lavoratore con attenzioni quasi religiose nei confronti della famiglia, deciso a comprendere la complessità dell'impero austro-ungarico fino ad apprendere nove lingue, lontano da ogni forma di esibizionismo ma amato in maniera quasi fanatica dai propri soldati, pessimo psicologo e impulsivo e perciò in rotta di collisione con i vertici imperiali, Conrad è stato comunque considerato il più grande militare nella storia dell'Austria dai tempi del Principe Eugenio.

Basil H. Liddell Hart ha scritto di lui: “Nessun altro uomo in Europa ha contribuito all'esplosione del primo conflitto mondiale quanto Conrad Von Hötzendorf, il Capo di Stato Maggiore delle armate austro-ungariche. Nessuno dimostrò il suo zelo”. Di certo, nella costellazione delle personalità direttamente coinvolte nelle origini e negli sviluppi della Prima guerra mondiale la sua stella non ha eguali.

Altri paesi nel periodo prebellico ebbero esperti di tattica propensi all'offensiva ad ogni costo, strateghi alle prese con piani di attacco preventivo nei confronti di paesi vicini, generali che, nell'estate del 1914, compirono gravi errori nello sviluppo dei propri piani di guerra e comandanti che, nel corso del conflitto, perseverarono nelle loro strategie nonostante il complicarsi e il perdurare della guerra.

Conrad rivestì tutti questi ruoli. La colpa più grave di cui Conrad si macchiò non fu tanto quella di invocare misure offensive o soluzioni aggressive, quanto nel non accorgersi che queste misure o soluzioni non si adattavano alla situazione in cui si trovava il suo paese o alle possibilità dell'esercito.

 
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