Due grandi volumi, realizzati recentemente dalle Edizioni D. & C. Povinelli di Pinzolo, ci raccontano con estrema dovizia di particolari e una corposa serie di fotografie inedite, tutta la storia della Grande Guerra, così come fu vissuta esclusivamente sul settore dell’Adamello.
Fin qui non ci sarebbe molto di nuovo, né di originale, considerando anche che lo stesso Generale Alberto Cavaciocchi e moltissimi altri storici, scittori, reduci e appassionati dell’argomento, hanno da tempo dato alle stampe analoghe cronologie e diaristiche belliche.
Tuttavia, l’opera di questa insolita cordata editoriale Martinelli-Povinelli si rivela vincente e irresistibilmente spettacolare e godibilissima, anche grazie al grande formato di cui sono gratificati entrambi i volumi. Un vantaggio determinante di questa attenta rivisitazione storico è certamente costituito dalla copiosa documentazione fotografica raccolta; sull’Adamello il paesaggio stesso indusse – impose direi – di scattare, durante il conflitto, un gran numero di immagini; l’elemento soldato, o la postazione, o l’arma soggetti unici o principali delle istantanee nelle zone meno favorite dalla natura, assunsero quasi sempre, sull’Adamello, funzione di particolare, di modesto dettaglio, che solo vivacizza ancor più il paesaggio straordinario, soggetto principale, predominante.
Inoltre, la presenza lassù di molti ufficiali di ottima levatura culturale, ha permesso di scattare ottime fotografie, spesso idealmente incastonate in veri e propri reportage bellico-naturalistici, altrimenti improbabili in altre zone del fronte Italiano della Grande Guerra.
E ancora, la scelta delle meravigliose immagini, di cui entrambi i volumi di questa preziosa opera è ricchissima, ha costituito la sue maggior difficoltà di realizzazione: a detta degli stessi autori infatti, è stato davvero difficile scegliere tra alcune migliaia di originalissime istantanee, quelle realmente inedite, ma senza rinunciare a quelle più significative e per certi aspetti insostituibili.
Pregevolissima anche la corposa narrazione degli avvenimenti bellici che interessarono le zone trattate per tre lunghi ed intensi anni di conflitto. Degna di particolare menzione è anche la scelta e l’attenta verifica storica dei numerosi contributi e delle testimonianze che gli autori hanno raccolto, non solo da documenti e archivi cartacei, ma soprattutto dalla memoria storica dei vecchi reduci “Adamellini”, che appaiono citati tra le numerose fonti utilizzate per la stesura dei due volumi. Si tratta certamente di un’opera simil-enciclopedica, ma realizzata con piacevolissima impostazione narrativa, estrema generosità di mappe, schemi e dettagli, nonché arricchita di un vero e proprio “album fotografico” incastonato in una pagina così importante e complessa del nostro recente passato.
Martinelli e Povinelli sono dunque riusciti a regalarci un documento prezioso da leggere, studiare, conservare e gelosamente nel tempo. |