In trincea come nelle piazze, l’oralità bellica per eccellenza passò – ancor prima che negli ordini dei superiori – nell’umanissima autorevolezza di chi cantava: per farsi coraggio, per condividere la gioia per un pericolo scampato, consolarsi per la morte di un commilitone, gioire per una vittoria o celebrare la fine della guerra. In quelle voci si esprimeva una società gerarchicamente indistinta: cessavano i gradi e cresceva il senso di appartenenza a un corpo, a un battaglione, in definitiva alla Patria.
Dei canti alpini intonati durante la Grande Guerra la memoria si è smarrita, purtroppo, prima e più del previsto, lasciandoci poche canzoni, di cui non esistono più le molte varianti linguistiche - si pensi ad esempio alle nenie di paese inizialmente condivise dagli stessi abitanti di molte comunità montane, letteralmente “tagliate” in due dal passaggio dei confini militari, riportate e modificate durante gli anni di guerra, con accenti, inflessioni e contenuti sempre più differenti.
La straordinaria proliferazione di tutti i moltissimi filoni compositivi che vennero alla luce durante i lunghi ed estenuanti anni di conflitto, cerca di ricondurci questo originale e prezioso volume – un’opera che vuole contestualizzare quelle “antiche” produzioni, definirne attribuzioni, studiarne il testo storico e le relative varianti, se disponibili, le coloriture linguistiche e le collocazioni cronologiche. I Canti degli Alpini non è dunque solo una specie di raccolta di testi o di semplici “canzoni” di guerra e di montagna, bensì una dettagliata analisi culturale e storica di ciascun singolo motivo, con spiegazioni, analisi, collocazioni belliche e traduzioni linguistiche, là dove appaiono i numerosi idiomi tipici dialettali.
Al rigore di questo studio si associa l’estrema umanità dell’esito, insita nell’estrema espressività dei testi analaizzati, ora densi di patriottismo tipicamente risorgimentale, ora intrisi di commovente immediatezza e crudezza evocativa. Un libro per il momento quasi unico e pertanto ancor più prezioso ed imperdibile, non solo per chi si appassiona allo studio del Primo Conflitto Mondiale in Italia. |