Flavio Torello Baracchini, definito "ASSO DEGLI ASSI", "L'EREDE E VENDICATORE Dl BARACCA" che per la sua abilità e destrezza, riuscì ad ottenere ben 31 vittorie meritando varie decorazioni come UNA MEDAGLIA D'ORO, DUE MEDAGLIE D'ARGENTO, TRE PROMOZIONI PER MERITO DI GUERRA, IL CAVALIERATO DI S. MAURIZIO E LAZZARO, LA LEGION D'ONORE E ALTRE ONORIFICENZE STRANIERE, è presentato da Gianni Bianchi, attraverso le scorrevoli e articolate pagine della sua biografia, come un eroe vero e modesto con una intelligenza pronta, un fisico perfetto, un coraggio indomito ed un desiderio inappagabile di avventura che gli fece affidare la propria vita ad "un rudimentale motore sostenuto da una fragile intelaiatura .
Con la biografia su Flavio Torello Baracchini Gianni Bianchi rende onore ai piloti italiani, fa rivivere quei momenti di gloria e arricchisce di immagini la storia degli aviatori apuani, facendo conoscere ai più giovani i pionieri del volo che con coraggio e perizia tecnica hanno creato le basi per l'aviazione attuale.
Flavio Torello Baracchini, agli inizi del 1917, dopo aver constatato in alcuni combattimenti che contro gli Albatros austriaci, ben corazzati e più efficienti dei vari Hanriot, SPA, Macchi, Nieuport a disposizione delle forze italiane, era difficile avere possibilità di vittoria, studiò un combattimento acrobatico a circa quattromila metri di quota ed a brevissima distanza dall'aereo nemico, che con le sue "acrobazie così difficili e perfette", avvitamenti, slittamenti d'ala e di coda, foglia morta, volo rovesciato, cerchi della morte non dava scampo all'avversario, non appena inquadrato dalla "Ninetta", come chiamava la sua mitragliatrice. Questa rivoluzionaria tattica gli permise di ottenere, in trentasette giorni di servizio e 35 combattimenti, nove vittorie, un record di "intensa attività vittoriosa". In un articolo del Corriere della Sera del 31 luglio 1917 si legge: "...il suo bell'apparecchio velocissimo gira come falco per le immensità azzurre in cerca di preda, e quando vede un nemico che si leva e che avanza verso di noi per spiare o per bombardare, gli si avventa addosso e non lo abbandona più". Al desiderio di avventura Flavio Torello unisce una intensa umanità espressa durante un accanito combattimento: "Sono dei bravi: se potessi precipitare l'apparecchio senza ucciderli sarei felice".
Purtroppo, durante il combattimento della sua tredicesima vittoria, nell'agosto 1917, un proiettile di rimbalzo lo colpì alla mandibola, costringendolo a stare lontano dal cielo per diverso tempo. Dopo otto mesi di inattività, riprese i suoi combattimenti fino ad ottenere 31 vittorie.
L'opera di Gianni Bianchi è un contributo alla conoscenza di episodi inediti o in parte dimenticati e si sviluppa attraverso un processo di ricerca ed analisi dei fatti, del contesto sociale e politico dell'epoca, di approfondimento sul personaggio, sulle sue motivazioni umane psicologiche, idee e passioni, sui tempi e modi dell'agire, espressi in maniera da far partecipare e coinvolgere i lettori direttamente.
Questo Libro è disponibile presso l'autore, tramite ordinazione telefonica:
Gianni Bianchi,
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