Nel gennaio del 1918 aveva combattuto tra le fila del 152esimo sul Col del Rosso, durante la battaglia dei Tre Monti. Con la morte dell’ultimo reduce della Brigata Sassari scompare un’importante frammento di storia altopianese.
Giustino Tuveri, veterano della Battaglia dei Tre Monti, rappresentava l’anello di congiunzione tra un’isola lontana e le montagne a ridosso dell’impero Austro-Ungarico, un ponte di ricordi sospeso tra le guerre post risorgimentali, spesso stoiche, del secolo scorso e quelle moderne in cui le azioni eroiche si mescolano a osservazioni statistiche e allo spionaggio satellitare.
Alcuni mesi fa il Giornale Altopiano approfondiva la storia di un altro “sassarino”, Giovanni Antonio Carta di Mores, poi scomparso nell’estate appena conclusa. Rimaneva Tuveri a portare alta la bandiera dei Diavoli Rossi, con le sue memorie, le sue ferite alla gamba e alla schiena rimediate sui Sette Comuni nel gennaio del 1918.
Dopo lunga convalescenza a Marostica, Vicenza e Cagliari, a guerra conclusa gli giunse il congedo. Tornato al paese natio di Collinas vi rimase poco, poiché partì subito per cercar lavoro in Francia. Trovò impiego a Saint Tropez, dapprima come camionista, poi come giardiniere presso la villa della principessa Maria Bonaparte, nipote di Napoleone III. La sua testimonianza di soldato al fronte è parte integrante del libro “Gli Ultimi” (autori: Bultrini – Casarola), dedicato ai sopravvissuti che parteciparono al primo conflitto mondiale, oggi ancor più ridottisi.
Tuveri raccontava spesso del suo passato militare, faceva parte del 152° Reggimento, che col gemello 151° formava i quadri della Sassari. Così descrisse le ore seguenti all’assalto a Col del Rosso: “Cadevano tutti attorno a me, come mosche. Benché ferito non mi sono arreso. Per salvarmi ho dovuto nascondermi in una galleria”. “Papà è morto sereno – ha detto il figlio Jean Pierre, 68 anni - fiero come lo è stato per tutta la vita. Riservato ma forte come è il carattere dei sardi”.
La scomparsa del grande vecchio ha destato profondo cordoglio presso il Ministero della Difesa. “Rendiamo onore all’ultimo “Dimonios” – ha detto il ministro Arturo Parisi nella lettera inviata ai famigliari – alla sua giovinezza, alla sua vita e, allo stesso tempo, manifestiamo ancora una volta la nostra riconoscenza al coraggio dei sardi che nelle fila della gloriosa Brigata Sassari combatterono in nome dell’Italia sugli altipiani insanguinati della Grande Guerra. "In questo momento così triste vi prego di accogliere i sensi della mia più sentita vicinanza e il sincero cordoglio delle Forze Armate italiane e dell’Italia tutta”.
Giovanni Dalle Fusine
Fonti:
S. M. Ufficio Comunicazioni Comando Militare Autonomo Sardegna