La Grande Guerra 1914-1918

 

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LA VALANGA DI SELVAPIANA
La Grande Guerra:
l'eroismo degli Alpini
nelle Dolomiti del Comelico

Italo Zandonella Callegher

Corbaccio

La Valanga di Selvapiana

"All’alba del 16 aprile 1916 tutte le bocche da fuoco italiane intonano d’improvviso un canto infernale. E’ un coro possente che l’eco diffonde sinistramente per il vallone. Sono l’artiglieria da campagna del Creston Popera, le mitragliatrici e i fucili del Sasso Fuoco il cannone che ‘sparava alle stelle’ del Monte Popera, ma che ora spara dalle nuvole, le due mitraglie di Forcella della Tenda, il lanciabombe e la fucileria di Cima Undici, le bombe a mano e la fucileria del Pianoro del Dito… Tutti su un unico obiettivo: il Passo della Sentinella. I difensori austriaci rimangono inchiodati nelle trincee di neve e nelle caverne in roccia o nel modesto alloggiamento del Passo, sbigottiti dalla sorpresa, increduli. Ma e’ solo l’inizio.”

Una colonna di Alpini in marciaLa «Strada degli Alpini» è una delle vie attrezzate più belle dell’intero arco alpino e corre lungo la parete occidentale della Cima Undici nel gruppo dolomitico del Popèra. Ancora oggi percorrerla significa traversare con la memoria una delle pagine più importanti della prima guerra mondiale, quando lungo il Popèra si snodava il confine fra Italia e Austria. Italo Zandonella Callegher descrive l’epica traversata di Cima Undici da parte degli Alpini «Mascabroni» e un episodio dell’inverno 1915-1916, quando una valanga travolse una cinquantina di territoriali riservisti impegnati a rifornire l’avamposto incaricato di conquistare il Passo della Sentinella. Il Passo, alla fine, fu conquistato, anche se per poco: all’inizio del 1917 cominciò il cedimento del fronte italiano che verrà spazzato via dalla grande offensiva austriaca nell’ottobre del 1917. Ma l’episodio della valanga per l’autore è semplicemente lo spunto per raccontare un pezzo di Prima guerra mondiale combattuta da Alpini e Kaiserjäger, di scalate effettuate con mezzi oggi impensabili e con la necessità di portare con sé pezzi di artiglieria pesante, rotoli di cavi telefonici per garantire i collegamenti e approvvigionamenti per sopravvivere mesi in solitudine. Una storia di alpinismo che senza la guerra si potrebbe dire pionieristico e per questo affascinante, ma che nel contesto degli anni 1915-1916-1917 assume dei contorni epici che ancora oggi affascinano e commuovono.

Nato a Dosolédo di Comélico Superiore, alpinista e scrittore, Italo Zandonella Callegher è accademico e socio onorario del Club Alpino Italiano e socio del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Già direttore editoriale della stampa nazionale del CAI, è direttore editoriale de Le Dolomiti Bellunesi, ed autore di numerose guide escursionistiche e di importanti volumi sulla storia alpinistica delle Dolomiti Orientali. Dal 2003 è presidente del TrentoFilmfestival.

A.G.

 

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