Finalmente riusciamo a salutare in questa rubrica il ritorno alla produzione del noto editore Gino Rossato, pioniere degli studi sulla Prima Guerra Mondiale, dopo una lunga pausa dovuta alla faticosa e ancora non conclusa edizione dei fondamentali volumi dell’Offelli sull’esercito austroungarico.
Ed è un ritorno in grande stile, perchè si tratta di un volume di grandissima qualità che dovrebbe finalmente mettere un punto fermo agli studi sulle bombe a mano italiane, dopo alcuni tentativi dilettanteschi dei soliti noti che si erano limitati a compulsare e riprodurre parte dei manualetti tecnici editi dal Regio Esercito.
Siamo qui invece in presenza di un’opera di ampio respiro, dettagliatissima per quanto riguarda lo sviluppo, l’introduzione, la distribuzione e l’impiego di ogni congegno esplosivo dell’esercito italiano nella Grande Guerra. Sono ugualmente trattati, con dati fino ad ora ignorati, l’addestramento delle truppe, la cura, lo stoccaggio e la manutenzione del materiale esplodente, così pure la distruzione postbellica dei residuati italiani e nemici.
Oltre a vedere trattate approfonditamente con schemi, foto e dettagli tecnici le bombe di più comune impiego, saremo guidati a scoprire caratteristiche e storia di quelle più rare ed addirittura di quelle rimaste allo stato prototipico, fino ai manufatti più strani escogitati per lanciare a distanza gli ordigni (tra cui una fionda e una catapulta...). La messe di documenti raccolta è tale che vengono addirittura riprodotte lettere di “raccomandazione” per l’adozione di alcuni ordigni, così come l’esito (avolte infausto) delle sperimentazioni avviate presso poligoni e unità. Rendono questa opera fondamentale le decine di illustrazioni, molte delle quali inedite, che coprono spaccati e varianti delle varie bombe, impiego in addestramento e in trincea, documenti e istruzioni originali.
Tra le foto di grande pregio va segnalata una di un intero reparto equipaggiato con corazze ed elmi Farina, ed una di addestramento al lancio di un reparto di arditi. Siamo quindi in presenza di un volume prezioso, che non deve assolutamente manacre nella biblioteca dell’appassionato e del recuperante.
Recensione a cura di A.L. Pirocchi,
apparsa sul numero 8 della rivista "MILITES",
gentilmente fornita da: Libreria Militare |