Edith Cavell nacque nel 1865 in Inghilterra e gia’ a 20 anni era attiva come infermiera professionista.Trasferitasi in Belgio, venne incaricata di addestrare le aspiranti infermiere del Berkendael Medical Institute di Bruxelles.
Allo scoppiare della Grande Guerra, Edith si uni’ alla Croce Rossa Internazionale, mentre il Berkendael Medical Institute veniva trasformato in ospedale militare per i feriti di tutti gli eserciti. Molti dei soldati qui ricoverati, appartenenti alle forze dell’Intesa, riuscirono a oltrepassare i confini del Belgio e fuggire in Olanda, rimasta neutrale.
Edith Cavell si prodigo’ particolarmente per facilitare queste fughe e venne pertanto arrestata per collaborazionismo dai tedeschi, nell’agosto 1915.
Segregata in cella di isolamento per ben 9 settimane, la coraggiosa infermiera capitolo’ infine davanti agli inquisitori, ammettendo parte delle sue “colpe” – durante il successivo processo, venne quindi accusata di aver aiutato a fuggire circa 200 soldati dell’Intesa.
La condanna a morte per fucilazione, decretata dal tribunale militare tedesco, suscito’ scalpore e grande indignazione in tutta Europa; il tragico epilogo della breve esistenza di Edith Cavell venne poi strumentalizzato dalle campagne propagandistiche alleate, ai danni di una Germania sempre piu’ crudele e spietata.
Edith Cavell venne fucilata il 12 Ottobre 1915, quindi trasferita nella cattedrale della sua citta’ natale di Norwich. In sua memoria, fu poi eretta una statua in Trafalger Square, a Londra.