Chi era Gianni Widmer? Pochi a Trieste lo ricordano – è conosciuto di più all’estero o in altre città italiane – ma questo libro, con interessanti foto e curiosità, spiega chiaramente chi è stato questo illustre personaggio: un aviatore, uno dei pionieri dell’aviazione.
Gianni (Giovanni) Widmer nasce, il 25 aprile del 1892, in via Giulia 1, in un contesto particolare: Trieste è un’importante città dell’Impero Austro-ungarico. Già in giovane età dimostra interesse per la meccanica: tant’è che frequenta la Scuola Industriale di Trieste e trascorre le sue giornate documentandosi sul mondo dell’aviazione. Assiste a numerosi “esperimenti di aviazione”, come quello del 1910 a Capodistria, dove si svolge la Prima Esposizione Provinciale Istriana. Terminati gli studi nel 1911, Gianni convince il padre a lasciarlo iscriversi alla scuola di volo de La Comina (Pordenone), che dopo un po’, per problemi finanziari, chiude e così Widmer è costretto a cambiare scuola e si iscrive a quella di Taliedo (Milano), dove il 18 giugno del 1911 ottiene il brevetto; subito effettua, sul Blériot XI, la traversata Grado-Trieste, poi partecipa al raid Venezia-Trieste – con partenza davanti all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia – mentre a Wiener Neustadt partecipa alla prima gara internazionale di volo in Austria. Se a Trieste Gianni è poco noto, non di certo lo è in Romagna, nelle Marche e nella Città di San Marino – vi è un monumento a lui dedicato – dove, invece, viene ricordato per le sue imprese. Sempre acclamato da una grande folla, Gianni riesce a realizzare il suo sogno: arrivare in aereo a Roma e ci riesce: è il 1914, quando Gianni Widmer arriva, dopo un lungo tragitto, nella città eterna. In quei giorni viene pubblicizzato il film “Cabiria” con la regia di Giovanni Pastrone e con la sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio.
Mauro Antonellini, lughese appassionato di Aeronautica tanto quanto il mitico Widmer, ha sviluppato una precisa e approfondita indagine sulle spettacolari e rutilanti gesta di uno dei veri e propri pionieri del secolo scorso. Anche se Widmer non fu inserito in nessuna arma aerea dell'epoca, le sue mirabolanti imprese, supportate e documentate dalla preziosa indagine dell'autore di questo libro, riescono a entusiasmare e a colpire a ben cent'anni di distanza.
Se vi fa piacere, potete acquistare il libro su Gianni Widmer (testo in italiano con traduzione in inglese) su: http://www.mauroantonellini.com
Gianni (Giovanni) Widmer nasce, il 25 aprile del 1892, in via Giulia 1, in un contesto particolare: Trieste è un’importante città dell’Impero Austro-ungarico. Già in giovane età dimostra interesse per la meccanica: tant’è che frequenta la Scuola Industriale di Trieste e trascorre le sue giornate documentandosi sul mondo dell’aviazione. Assiste a numerosi “esperimenti di aviazione”, come quello del 1910 a Capodistria, dove si svolge la Prima Esposizione Provinciale Istriana. Terminati gli studi nel 1911, Gianni convince il padre a lasciarlo iscriversi alla scuola di volo de La Comina (Pordenone), che dopo un po’, per problemi finanziari, chiude e così Widmer è costretto a cambiare scuola e si iscrive a quella di Taliedo (Milano), dove il 18 giugno del 1911 ottiene il brevetto; subito effettua, sul Blériot XI, la traversata Grado-Trieste, poi partecipa al raid Venezia-Trieste – con partenza davanti all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia – mentre a Wiener Neustadt partecipa alla prima gara internazionale di volo in Austria. Se a Trieste Gianni è poco noto, non di certo lo è in Romagna, nelle Marche e nella Città di San Marino – vi è un monumento a lui dedicato – dove, invece, viene ricordato per le sue imprese. Sempre acclamato da una grande folla, Gianni riesce a realizzare il suo sogno: arrivare in aereo a Roma e ci riesce: è il 1914, quando Gianni Widmer arriva, dopo un lungo tragitto, nella città eterna. In quei giorni viene pubblicizzato il 