Roma, 21 giugno 2011
In seguito all’ultima seduta del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, è avvenuto il ritrovamento, nello scantinato di un complesso a sud di Roma di proprietà INPGI (Istituto nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola" - con sede in Roma via Nizza 35), di una grande lapide in marmo con impressi i nomi degli 83 giornalisti Eroi di ogni parte d’Italia morti per la Patria nella 1^ Guerra Mondiale 1915-1918.
Vi confermo innanzitutto che la lapide é un documento di straordinario valore e di grande importanza storico-culturale, e non solo per la nostra categoria. Un’epigrafe unica di cui non vi è - né vi era - alcuna traccia nei giornali, nei libri di storia, nelle biblioteche, né tantomeno su internet. Lo stesso mio giudizio mi è stato espresso ieri dal collega Mario De Renzis, consigliere nazionale dell’Ordine ed ex Vice Presidente dell’Associazione Stampa Romana, che sabato scorso non senza commozione ha scattato una serie di foto della lapide, restandone incantato dal suo fascino proprio per tutta la storia che racchiude.
Partendo dai soli dati ricavabili dalla lapide, cioè dal nome e cognome degli 83 colleghi che hanno dato la loro vita per la Patria (senza altri riferimenti, se non la testata giornalistica di appartenenza e/o le decorazioni guadagnate sul campo per gli atti di eroismo) sono riuscito in poco più di un mese di ricerche a tappeto su internet e su enciclopedie (soprattutto di notte) a trovare un discreto numero di dati e di informazioni abbastanza utili. E’ stato un lavoro piuttosto faticoso, anzi una ricerca certosina (una specie di caccia al tesoro), che mi ha, però, particolarmente appassionato e coinvolto quanto una tesi di laurea. Ma mi ritengo, comunque, abbastanza soddisfatto dei suoi buoni frutti perché in poco più di 100 pagine sono riuscito a ricostruire l’identikit di ben 70 degli 83 eroi con i dati anagrafici salienti (luogo e data di nascita, paternità, ruolo svolto in guerra, data e luogo dell’eroica morte, decorazioni ottenute per il valore dimostrato sul campo, opere letterarie, scritti, foto, lapidi ed ogni altro interessante riferimento alla loro pur breve vita). Per 13 eroi, invece, ho purtroppo trovato per ora solo pochissimi elementi utili alla loro identificazione. Ma ciò, paradossalmente, avalla ancor di più l’importanza storica della lapide, perché dimostra che se non fosse stata mai scoperta sarebbe stato assolutamente impossibile ricostruire l’appartenenza alla nostra categoria di tutti gli 83 colleghi.
Sono poi giunto alla conclusione che sulla lapide mancano addirittura più della metà delle decorazioni effettivamente concesse dalle autorità militari. Infatti su 83 giornalisti eroi ne sono stati decorati ben 47 (cioè il 56%) con 5 medaglie d’oro, 35 medaglie d’argento, 16 medaglie di bronzo e 2 Croci di guerra. In totale 56 medaglie e 2 decorazioni (e potrebbero aggiungersene altre quando fossero tutti identificati). Viceversa sulla lapide risultano indicate solo 5 medaglie d’oro, 21 medaglie d’argento e 2 medaglie di bronzo. In totale 28 medaglie, cioè la metà! Ho poi scoperto che gli 83 eroi (fanti, alpini, bersaglieri, artiglieri, bombardieri, granatieri e piloti) rappresentano praticamente tutte le Regioni (mancano solo il Molise e forse la Valle d'Aosta). La maggior parte di essi sono morti al fronte attaccando il nemico, altri in trincea, in aereo, in ambulanze, in ospedali da campo. C'é persino chi é annegato in mare per l’affondamento nel Mediterraneo della nave trasporto truppe silurata da un sommergibile tedesco. Tra gli 83 giornalisti ci sono addirittura colleghi della stessa testata morti incredibilmente a pochi metri e a poche ore di distanza tra loro! Solo pochissimi Eroi hanno avuto il privilegio di morire in casa o in un ospedale della propria città per malattia o ferite riportate al fronte.
La Lapide
Quanto al suo casuale ritrovamento sembra, da quanto ho appreso - ma non so quanto vi sia di vero o sia, invece, una leggenda metropolitana - che la lapide sarebbe stata esposta fino a circa 45 anni fa nelle vaste sale dell’Associazione Stampa Romana (sindacato unitario dei giornalisti del Lazio fondato nel 1877), che aveva sede a Palazzo Marignoli, imponente edificio quadrilatero costruito nel cuore di Roma alla fine dell’Ottocento tra via del Corso/via delle Convertite/piazza San Silvestro/Via di San Claudio (siamo a due passi da Palazzo Chigi e da Palazzo Montecitorio) prima di trasferirsi in piazaz San Lorenzo in Lucina e da qui - intorno al 1979 (durante la presidenza di Ettore Della Riccia, già Presidente dell’INPGI) - negli attuali locali di proprietà INPGI nella vicina piazza della Torretta 36. Evidentemente durante il primo trasloco del 1967 non si trovò posto per ricollocare la lapide che finì così in un grande scantinato che si era appena liberato in un complesso INPGI a sud di Roma nei pressi della via Cristoforo Colombo insieme a molti arredi, mobili, enciclopedie ed incartamenti vari dell’Assostampa Romana che tuttora sono lì ammassati. Ed é qui che è stata ritrovata dal Presidente della Commissione Assegnazione Alloggi e Affitto Immobili INPGI Massimo Signoretti e dal Dirigente del Servizio Immobiliare INPGI - settore tecnico - ing. Francesco Imbimbo, che ancora ringrazio di cuore per la sensibilità avuta nel segnalarmi l’importante scoperta.
Su Internet si è sinora parlato del ritrovamento di questa lapide sui seguenti siti:
http://www.giornalisticalabria.it/2011/05/11/83-giornalisti-eroi-della-%E2%80%9Cgrande-guerra%E2%80%9D/
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=6660
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=6704
http://www.fnsi.it/cerca/detail.asp?itemNumber=0
http://www.ucsi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1164:prima-guerra-mondiale-1915-1918-dal-sito-fnsiritrovata-una-lapide-di-marmo-con-i-nomi-di-giornalisti-83-di-ogni-parte-ditalia-morti-per-la-patria-&catid=3:le-istituzioni&Itemid=7
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/05/13/news/battisti-tutti-i-segni-che-lo-ricordano-4186288
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=43630&f=43630&idd=9776211
http://www.storiainrete.com/4904/ultime-notizie/ritrovata-in-uno-scantinato-lapide-con-giornalisti-caduti-nella-grande-guerra/
http://webpedia.altervista.org/post/130241/
http://miles.forumcommunity.net/?t=45661033
Le Ricerche
Per quanto riguarda le mie ricerche mi sono avvalso dei seguenti siti internet, che ringrazio sentitamente perché mi hanno aiutato in modo determinante sia per identificare i 70 giornalisti Caduti nella Prima Guerra Mondiale, sia per conoscere le motivazioni ufficiali del conferimento delle 5 medaglie d’oro, nonché ulteriori dettagli sui fanti italiani morti nel 1915-1918:
http://www.quirinale.it/elementi/Onorificenze.aspx
www.cadutigrandeguerra.it
http://www.frontedelpiave.info/
Un analogo ringraziamento va anche ad altri due interessanti siti di Associazioni combattentistiche:
http://www.nondimenticare.com/Altopiano%20dei%20sette%20comuni%20nel%20conflitto.html
http://www.altopiano-asiago.it/galleriafotografica/detail.asp?iPic=559&iType=30
nonché al sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'Autore - ICCU - OPAC SBN - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche:
http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp
Questo mio lavoro conclude la prima fase di un percorso che, come mi auguro vivamente, dovrebbe definirsi entro quest’anno con due contemporanei obiettivi: la ricollocazione della lapide (o con la collocazione accanto anche di una seconda nuova lapide con nomi esatti e decorazioni aggiornate) in un luogo istituzionale a conclusione di una pubblica cerimonia alla presenza delle più alte cariche dello Stato e la contestuale pubblicazione di un volume/strenna natalizia, magari accompagnato da un Cd/Dvd documentario che ricordi gli 83 giornalisti Eroi. La scoperta della lapide potrebbe anche stimolare tesi di laurea mirate nelle varie Scuole di Giornalismo operanti in Italia e riconosciute dall’Ordine.
Per la spesa necessaria per la stampa del libro/strenna natalizia con la storia degli 83 Eroi, accompagnata da una ricerca bibliografica dei loro scritti e da un documentario su Cd/Dvd, si potrebbe eventualmente attingere ai fondi messi annualmente a disposizione dell’INPGI da Unicredit e/o dalla Banca Popolare di Sondrio. In caso di vendita in libreria o in edicola l'intero ricavato dovrebbe essere, però, devoluto in beneficienza o al Fondo dei giornalisti disoccupati gestito dalla FNSI.
Concludendo questo mio lavoro, che metto liberamente a disposizione di tutti e che mi auguro possa essere di vostro gradimento, auspico davvero che questo mio sogno possa diventare presto realtà anche per riabilitare la nostra tanto bistrattata categoria agli occhi dell’opinione pubblica, sfruttando un’occasione da non perdere come le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Vi ringrazio per la cortese attenzione e, restando a disposizione per ogni eventuale chiarimento, vi invio i miei più cordiali saluti.
Pierluigi Roesler Franz
Consigliere nazionale dell’Ordine,
Sindaco INPGI e Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati
c/o Associazione Stampa Romana
Piazza della Torretta 36
00187 ROMA
p.roeslerfranz@tin.it