Cory Kilvert e’ un caro amico statunitense, conosciuto anni fa in un Forum internazionale sulla Grande Guerra. Egli vanta un background davvero impressionante (tra le altre cose e’ stato ufficiale dell’aereonautica USA in Korea, ha insegnato a West Point e ha fatto parte dell’NSA), nonche’ un padre, B. Cory Kilvert, che servi’ come ufficiale, nella Canadian Expeditionary Force in Francia, dal 1917 al 1919.
Per scrivere “Echoes of Armageddon” gli ci son voluti quasi vent’anni di ricerche e approfondite, lunghe investigazioni nei campi delle Fiandre e, in generale, in tutto il nord della Francia e in Inghilterra.
Cory Kilvert infatti ha deciso di raccontarci la storia, in parte ricostruita, in parte documentata da manoscritti, ruolini di servizio e testimonianze di vario tipo (comprese molteplici interviste con i diretti discendenti) , di ben 8 soldati anglo-canadesi, che servirono e morirono nella British Expeditionary Force, dal 1914 al 1918.
 Alcuni di questi semplici, ma coraggiosi “Tommies” appartengono all’albero genealogico dell’autore stesso che, di generazione in generazione, ne ha ereditato anche le medaglie al valore ed alcuni oggetti personali.
Ognuna delle otto storie e’ concisa, dettagliata, ricercatissima e chiaramente toccante; a differenza di un classico libro di storia, attraverso il manoscritto di Cory Kilvert riusciamo a “respirare” il fango e il sudore delle trincee, a sentire gli shrapnel che ci esplodono intorno e le grida di disperazione e dolore di otto vite affogate negli orrori di un conflitto mondiale.
La lettura e’ decisamente scorrevole e non richiede che una conoscenza media della lingua inglese per poter essere apprezzata in toto. Cory Kilvert ha fatto proprio un gran lavoro, rendendo un meraviglioso omaggio ed un originale tributo a quei suoi lontani parenti, il cui estremo sacrificio e’ a tutt’oggi ancor vicino a noi, anche grazie alle sue ricerche e al suo amore.
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