Mario Saccà, eminente storico e ricercatore italiano, ha recentemente approfondito
il tragico episodio della rivolta della Brigata Catanzaro avvenuto nel 1917.
Novant'anni dopo, grazie al suo prezioso e meticoloso lavoro di indagine,
e' stato possibile rendere omaggio alla memoria di questi caduti militari della Grande Guerra. La celebrazione ufficiale si e' tenuta nel Tempio Ossario di S. Nicolo' di Udine,
lo scorso 16 luglio, 2007.
Tre anni fa volli andare a Santa Maria La Longa per capire se avrei potuto documentare,oltre a quanto affermavano gli atti ufficiali, la storia degli uomini della rivolta. Mi aveva colpito l’articolo di Pitamiz su Storia Illustra del Febbraio 1981 dal quale risultava che i fucilati di quel giorno erano stati sepolti in una fossa e senza nome. Inoltre i libri di Forcella e Monticane prima e di Pluviano e Guerrini raccontavano l’ accaduto contestualizzandolo nel clima e nelle norme del tempo. Per la mia formazione cristiana quella fossa piena di corpi senza identita’ significava mancanza di pieta’ verso uomini che potevano avere violato anche le regole della giustizia militare in tempo di guerra, per la verita’ in parte applicate ed in parte violate dai comandi, come attesta la documentazione reperita. Tutti hanno diritto ad una sepoltura ed alla sua memoria riconoscibile. Non trovai nulla ma ebbi la fortuna di incontrare la signora Dal Zotto, assessore comunale alla cultura, l’ attuale conte di Colloredo. Egli mi presento una giovane studentessa di SMLL Giulia Sattolo che avrebbe dovuto studiare la rivolta della Brigata Catanzaro per la sua tesi di laurea. Mi recai, infine, al Cimitero comunale, lasciando sul muro di cinta un fiore ed un biglietto in memoria di quei soldati ignoti. Fu solo l’inizio di un ricordo che riprendeva il cammino verso la scoperta della verita’ dopo 87 anni dagli eventi decritti da vari autori che, pero’, avevano utilizzato come fonte solo gli atti ufficiali esistenti negli archivi storici dell’ esercito. Con una metodologia che è andata alla ricerca dei particolari fin nei luoghi di origine delle vittime,da quel giorno ad oggi è stata percorsa molta strada.
Giulia Sattolo ha trovato i nomi delle 11 vittime dei rivoltosi, sepolte nel cimitero di Mereto di Capitolo, frazione di SMLL, e attraverso continui confronti, grazie alla tecnologia di internet, abbiamo identificato e capito essere state sepolte a Udine, in questo Tempio. La conferma l’ ho avuta da un documento trovato nella sede di Onorcaduti nel quale si afferma che tutti i sepolti nei cimiteri di guerra a SMLL, noti e ignoti, compresi quelli di altre unita’ militari, circa 500 in tutto, vennero trasferiti qui al termine del conflitto e non a Redipuglia come è scritto nei testi che conosciamo. Fra tutti ho potuto identificare molti calabresi, confrontando i loro nomi con quelli contenuti in Albo d’ Oro fra i quali, pero’, non figurano i fucilati della Catanzaro esclusi per scelta dell’ organismo che a suo tempo lo compilo’. Ed è un criterio esteso a tutti coloro che subirono la stessa sorte o altre pene. Tuttavia i loro nomi figurano sui monumenti ai Caduti delle loro cittadine, per le comunita’ erano comunque morti e bisognava onorarne la memoria!
Mi rendo conto che la giustizia militare ha avuto di fronte diversi tipi di reati, non desidero non fare le necessarie differenze! Ma la storia di Santa Maria La Longa è diversa nelle premesse e si inquadra in una fase di estrema stanchezza dei nostri soldati e di quelli di altri eserciti, dopo due anni e mezzo di combattute stragi, molte volte evitabili. Avere potuto conoscere i nomi delle vittime della rivolta del 1917, capire di piu’ anche sul modo in cui si svolse lo scontro notturno, non è cosa da poco. Pensate che da 90 anni la gran parte dei familiari non ha potuto conoscere questo tempio dove giacciono i loro cari. Lo potrebbe confermare il Sig. Giovanni Saitto di Poggio Imperiale: ha rintracciato lo zio della moglie solo l’anno scorso dopo avere contattato me e Giulia Sattolo che lo ha accompagnato in questo Sacro Tempio. La verita’ non fu neppure scritta ai comuni cui appartenevano i fucilati e le altre vittime. Fu scritto che erano caduti per colpo di fucile, per fatto di guerra, un linguaggio che molte volta nel gergo militare significava “fucilato” ma non era interpretabile dai non addetti ai lavori. La verita’ venne custodita e annotata, solo a matita rossa o blu, sugli atti di morte detenuti dai reggimenti. Neppure le memorie di militari di ogni grado, appartenenti alla Catanzaro, hanno mai narrato la storia nella sua piena evidenza.
Questo fino a quando, per una fra le tante coincidenze di questa ricerca, quelle carte non sono state rintracciate. Oggi potete conoscerne il contenuto, attraverso il ricordo di coloro che Gabriele D’ Annunzio celebro’ nel suo racconto della tragica mattina di 90 anni fa. E non espresse unicamente un testo retorico ma implicitamente defini’ quelle vittime come eroiche tant’è che posa loro sul capo le foglie d’acanto. Dopo la guerra ai familiari aventi diritto venne concessa, almeno nei casi che ho potuto documentare, la pensione di guerra al pari degli altri caduti in combattimento o per altra causa.
Sull’argomento è in corso la ricerca. Una grande contraddizione che mostra un doppio binario dovuto, forse, al clima degli anni ’20. Anche se registro, ancora oggi, difficolta’ nello sviluppo delle indagini. Tuttavia celebrando il 90° della rivolta di Santa Maria La Longa, iniziamo a scoprire definitivamente lo scenario degli eventi e mostrare quella verita’ che fu sepolta assieme a soldati fino ad oggi ignoti. Oggi leggiamo i nomi unicamente per restituire loro l’identita’ cui ha diritto ciascuna persona e della quale nessuno puo’ essere privato, neppure per ordine dei comandi in tempo di guerra. Lungo il cammino abbiamo incontrato molte persone e le istituzioni che hanno sottolineato, con i loro atti, la condivisione di ogni passo di questo cammino: il Comune di Catanzaro nella persona dell’ass. Antonio Sgromo, il senatore catanzarese Donato Veraldi, Il Comune di Santa Maria la Longa, che ha affisso una targa sul muro del cimitero dove avvenne la decimazione ed accolto nel 2005 la delegazione di Catanzaro, la Provincia di Gorizia che accolse la medesima delegazione e poi organizzo’ un convegno dove venne svolta una relazione, il comune di Asiago che inauguro’, con tutto noi, Adolfo Zamboni e Daniele Girardini, un cippo sul Monte Mosciagh dove la Catanzaro subi la prima decimazione il 28 maggio 1916.
Le ricerche non finiscono qui: non posso considerarle concluse se prima non potro’ attestare, definitivamente che i dati rilevati di 16 fucilati e di 11 morti in ospedale e non di 28 fucilati e di 12 morti in ospedale sono quelli veri, risultanti dai documenti rintracciati.
Mario Saccà
Le vittime della decimazione :
DECIMATI: (tutti della 6.a compagnia del 142°) |
1- Cavaies Antonino, nato a Palermo il 28.91893
2- Viola Antonio nato a Sommatino il 13.4.1886
3- Bellini GiovanBattista nato aAdrara S Martino il 5.5.1886
4- Cassalia Antonio nato a Cataforio il 7.2.1890
5- Di Giorgio Pasquale nato a Secinaro il 13.4.1884
6- Dimitri Nicola nato a Corigliano di Otranto il 10.5.1881
7- Gabriele Angelo nato a Galatino 28.10.1881
8- La Barbera Vito nato a Mezzojuso l ‘11.4.1892
9- Morello Angelo nato a Terranova il 13.4.1891
10- Petirri Nunziato nato a Francavilla il 23.8.1894
11- Toma Luigi nato a Maglie il 19.2.1881
12- Fabiano Giovanni nato a Corato il 26.8.1890 |
FUCILATI SUL POSTO |
1- Gratteri Saverio nato a Gerace Superiore, 6.2.1888 1.comp 142°
2- Gianandrea Domenico nato a Salcito 19.4.1885 11.a comp 142°
3- Alampi Salvatore nato a Piedimonte Etneo il 5.2.1885 – 5.a comp 142°
4- Rondinelli Paolo nato a Tursi classe1889 7.a comp 142° |
DECEDUTI NELL’ OSPEDALE DA CAMPO N° 206, IN SMLL: |
1- Ten Puleo Roberto, nato a Palermo di anni 24 - 41°
2- Trivisonne Luigi nato a Lucera 10 10.1896 141°
3- Galati Vincenzo nato a Vallelonga il 21.12.1892 141°
4- Bianchetti Enrico nato a Iesi 24.4.1890 142°
5- Sclocco Giuseppe nato a Pescara 29.10.1893 141°
6- Albini Guido nato a Roma 2 .4.1888 142°
7- Malerba Placido nato a Poggio Imperiale 16.9.1896 142°
8- Martinelli Giacomo nato a Calcio 4.2.1895 142°
9- Sott Bottino Felice nato a S. Damiano d’ Asti 10.1.1893 142°
10- Rogora Carlo nato a Sacconago, di anni 34 141°
11- CC.RR. Baramasco Francesco nato a Pavone Canavese 22.9.1897 300° plotone CC.RR. |