Romeo Arturo Sartori nacque il 16 maggio 1897 a Canove di Roana, nel 1916 divenne mitragliere d’aeroplano e nel 1917 pilota. Nel lontano 1936 gli veniva intitolato l’aeroporto di Asiago, giusto riconoscimento ad un pioniere dell’aria precipitato, nel ’33, col suo idrovolante nel lago di Varese. Nato a Canove il 16 maggio 1897, ancor giovane, durante la Prima Guerra Mondiale fu chiamato a svolgere il servizio militare e destinato al battaglione aviatori di Torino. Ottenuto il brevetto di pilota partecipò con la sua squadriglia di biplani alla difesa dell’Alto Adriatico. Per le numerose missioni in zona di guerra e per l’aver abbattuto 3 aerei nemici gli fu meritatamente attribuita la medaglia d’argento.
Alla fine del conflitto rimase nell’Aeronautica per partecipare a numerose gare mettendo in risalto le proprie capacità di acrobata dell’aria. In ragione dei risultati conseguiti fu promosso sottotenete e come istruttore di volo ebbe tra i suoi allievi piloti del calibro di Agello, e dal Molin. Fin qui la parte nota della storia. Ciò che pochi testi riportano sono le doti di collaudatore di Sartori che gli meritarono l’ingaggio presso la società di produzione aerea Casa macchi, dove svolse il delicato compito di mettere a punto gli apparecchi del reparto Alta Velocità, negli stabilimenti di Desenzano. Durante gli otto anni di collaudi trascrisse sul libretto personale ben 50 mila ore di volo e gettò le basi della vittoria italiana alla Coppa Schneider, nei cieli di Norfolk. Una gara di grande prestigio istituita nel 1912 dal francese Jacques Schneider e riservata agli idrovolanti. Nel 1926 la competizione era arrivata alla nona edizione e parteciparvi era una faccenda molto impegnativa, infatti non vi si poteva gareggiare con aerei di serie destinati a finalità ben diverse di un record di velocità. Così per ordine di Mussolini arrivò l’ordine imperativo di vincere la gara. La consegna di costruire un potente mezzo passò dalla regia Aeronautica alla FIAT e alla Macchi, a ferragosto la costruzione del primo di tre esemplari era ultimata, il nuovo idrocora macchi M.39 era pronto per i collaudatori. Romeo Sartori assieme ai compagni Ferrarin, Bacula, Centurione e De Bernardi, in soli due mesi, misero a punto un aereo di concezione estremamente avanzata per l’epoca, con un motore FIAT da 800 cavalli, terribilmente incline ad incendiarsi. Il 13 novembre si svolse la gara in Virginia, vinta da De Bernardi anche grazie ai collaudi dei colleghi piloti. Sartori prestò ancora per anni il suo lavoro sui prototipi, fino al 3 agosto, quando, pilotando un idrovolante della SAM, per cause mai note, precipitò nel lago di Varese.
Giovanni Dalle Fusine