Vittorio Emanuele III di Savoia, figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, nacque a Napoli l'11 novembre 1869 e morì ad Alessandria d'Egitto il 28 dicembre 1947. Fu re d'Italia dal 1900 al 1946.
Il suo nome completo era Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro. Giunse al trono dopo l'assassinio del padre Umberto I. Riprese l'iniziativa coloniale italiana con lo sbarco in Libia il 29 settembre 1911 e l'occupazione delle isole egee del Dodecaneso nel maggio 1912 nell'ambito della Guerra Italo-Turca. Con la pace di Losanna del 18 ottobre 1912 la Turchia riconobbe all'Italia il possesso della Tripolitania e della Cirenaica.
Nella prima guerra mondiale sostenne la posizione inizialmente neutrale dell'Italia. A causa dell'irredentismo del Trentino e del Venezia Giulia, decise di abbandonare la triplice alleanza con Austria e Germania per combattere al fianco degli alleati con Francia e Gran Bretagna. La vittoria italiana portò al ricongiungimento con l'Italia di Trentino, Alto Adige, Trieste ed Istria.
Nel contesto della crisi economica e politica che seguì alla guerra, il paese conobbe una serie di agitazioni sociali che il governo non fu in grado di controllare, portando ad un progressivo passaggio del potere al Fascismo.
Dopo la marcia su Roma del 26 ottobre, il 28 ottobre 1922 il re chiese a Benito Mussolini di formare un nuovo governo, contando sui favori del fascismo per sostenere la monarchia contro i venti repubblicani che percorrevano la penisola. Nell'aprile del 1924 vennero indette nuove elezioni, svoltesi tra gravi irregolarità. Il deputato socialista Giacomo Matteotti, che aveva denunciato queste irregolarità, venne ucciso il 10 giugno 1924: il 3 gennaio 1925 Mussolini rivendicò la responsabilità dell'accaduto, dando inizio alla dittatura fascista.
Letture consigliate:
Vittorio Emanuele III. L'astuzia di un re - Antonio Spinosa (Mondadori)
I Savoia Re d'Italia - Denis Mack Smith (Rizzoli)
La Guerra alla Fronte Italiana –Luigi Cadorna (Treves)