La Grande Guerra 1914-1918

 

PERSONAGGI DELLA GRANDE GUERRA

Giorgio Sidney Sonnino - ritorna ai Politici

GIORGIO SIDNEY SONNINO

Ministro degli Esteri
(1914 - 1919)

ITALIA

Giorgio Sidney Sonnino

Il barone Giorgio Sidney Sonnino (1847 - 1922) fu un uomo politico e Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano dall' 8 febbraio 1906 al 29 maggio 1906 e dall' 11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910.

Figlio di un commerciante di origine ebraica e di una gallese. Sonnino era di confessione anglicana. Laureatosi in legge, Sonnino pratica la professione per un breve periodo prima di entrare nella carriera diplomatica risiedette a Madrid, Vienna e Parigi. Lascerà ben presto per dedicarsi a studi di natura economica in primis sulle condizioni dell'agricoltura italiana.

A quest'epoca, precisamente nel 1878, egli avviò una nuova pubblicazione La Rassegna Settimanale, rivista che trattava all'inizio essenzialmente questioni di natura economica e finanziaria per poi concentrarsi via via pure sull'attività politica. Nel 1880 è eletto deputato nel collegio di San Casciano in Val di Pesa, ed entra nell'ala conservatrice. Nel 1893 è ministro delle Finanze e del Tesoro nel terzo Governo Crispi.

Sonnino in governo persegue una politica di risanamento dei conti anche con misure impopolari (aumento dei dazi sul grano) e di rafforzamento della Banca d'Italia. Durante la crisi di fine secolo, da inoltre ordine di sparare sulle folle che manifestavano. Come pro, possiamo dire che sosteneva il suffragio universale. Negli anni successivi Sonnino si pone su posizioni liberalconservatrici, ostili alla politica di più ampie aperture di Giovanni Giolitti.

Castel Sonnino, nei pressi di LivornoSonnino fu Presidente del Consiglio per brevi periodi nel 1906 per la prima volta, una partecipazione dei radicali al governo e nel 1909. Sonnino è Ministro degli Esteri nel governo Salandra nel 1914, egli partecipa pertanto ai negoziati segreti che portarono alla partecipazione dell'Italia alla I Guerra Mondiale, senza l'autorizzazione del paese, che sfoceranno nel Trattato di Londra, che prometteva all'Italia una serie di ampliamenti territoriali.

Egli sarà pure presente sempre come ministro degli esteri alla Conferenza di Parigi del 1919 che discusse i trattati di pace.

In tale veste egli si confrontò con il mancato rispetto da parte di inglesi e francesi degli impegni assunti con il trattato di Londra. Con la conseguente caduta del governo di Vittorio Emanuele Orlando cessa la vita pubblica di Sonnino, quantunque nel 1920 fosse stato nominato senatore. Si spegne neanche un mese dopo la marcia su Roma. La sua salma riposa in una grotta scavata in una scogliera a picco sul mare, presso il castello che lo stesso Sonnino fece costruire come sua residenza nei pressi di Livorno.

 

LaGrandeGuerra.net