La Grande Guerra 1914-1918

 

 

 

APPROFONDIMENTI

DEINE MUTTER - TUA MADRE
Una triste storia, come tante legate alla Prima Guerra Mondiale

È una storia singolare quella della lapide posta sulla facciata della chiesa parrocchiale di Cesuna (Comune di Roana-Altopiano di Asiago). Negli anni successivi al primo conflitto adornava il cimitero intitolato al cap. Antonio Brandi, un camposanto che custodiva 1.576 caduti austriaci e 332 italiani. Nell’anno 1927 l’allora capo del Governo incaricò il generale Giovanni Faracovi (un alpino) di occuparsi di tutti i caduti della Grande Guerra. Faracovi decise di concentrare i caduti in grandi Ossari, sorsero così i Sacrari di Schio, Tonezza del Cimone, Arsiero, Asiago…e tanti altri con centinaia di migliaia di eroi raccolti sui campi di battaglia, presso isolate sepolture o in sepolcreti posti vicino ai campi di battaglia.

Panorama di CesunaCesuna per ben due volte fu posta quale direttrice di sfondamento delle truppe imperial regie (nel 1916 e nel 1818), e il primario cimitero “Brandi” assieme a quello del Magnaboschi testimoniano l’asprezza dei combattimenti per la conquista del Monte Lemerle e Zovetto. Del Magnaboschi oggi son famose le colonne mozze degli abeti, tra le quali annualmente si svolge il Raduno Interregionale dei Fanti. In direzione Canove, poi, poco prima di entrare nel Bosco Nero c'era sulla destra il succitato cimitero Brandi, per molti anni dalla strada è stato visibile il muricciolo perimetrale, poi il tempo ha distrutto ogni segno, i caduti furono trasportati ad Asiago quando costruirono il Sacrario del Leiten. All'interno del perimetro per alcuni anni rimasero riconoscibili solo le croci che indicavano le sepolture, anche 11 salme di caduti per fossa comune. A detta dei residenti anziani sembra che tra i caduti molti fossero sloveni e ungheresi, inoltre sempre secondo la memoria orale le lapidi che costellavano il camposanto dovrebbero essere state appoggiate sul terrapieno della ex ferrovia sul cui lato il cimitero era appoggiato, e lì sarebbero ancora, sotto muschio e terriccio. In quel luogo vi stava sepolto Franz Strait, leutnant del 24° IR. Per parecchi anni successivi alla guerra i genitori venivano quassù dall'Austria per star vicino alle spoglie del figlio, per 15 giorni soggiornavano in un alberghetto, portandovi fiori che raccoglievano nei dintorni, poi non vennero più, forse morirono.

La lapide che ricordava Strait venne abbandonata come altre vestigia del luogo, ma un locale maestro la nascose nel vicino boschetto, celandola con sterpi terra e sassi alla vista di eventuali collezionisti. Dopo anni qualcuno si ricordò del cippo, in concorso col parroco don Germano Rosa (1972-1981) la lapide fu portata vicino alla chiesa di Cesuna e ivi murata, dove ancor oggi è visibile, eccone il testo:

FRANZ STRAIT
GEB.1888
LEUTNANT DES IR24
GEFALLEM AM 16.6.1916
AUF WIEDERSHEN
DEINE MUTTER

Recentemente alla LAPIDE è stata affiancata una struggente poesia di Osvaldo Ferrari,
che recita:

Deine Mutter - Tua Madre

DI FIANCO ALLA STRADA QUASI NASCOSTO DAL BOSCO

APPOSTA PER NON FARSI VEDERE PERCHE' ANCORA GELOSO E PUDICO

COM'E' SOLO L'AMOR DELLA MADRE,

INCISO NELLA PIETRA DI ALLORA,

INCISO NEL CUORE DI SEMPRE "DEINE MUTTER" TI PARLA ANCORA, O FIGLIO STRANIERO

QUI MORTO TRA FRATELLI DI ORA E DI SEMPRE CHE TI FURON NEMICI

SOLO NELL'ATTIMO SUPREMO DELL'INCONTRO CON DIO.

Giovanni Dalle Fusine

 

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