La storia della Grande Guerra a Cortina d'Ampezzo e sul Piccolo Lagazuoi viene trattata in un racconto a più voci, all'interno di un interessante e attualissimo documentario, realizzato con l'apporto di eminenti studiosi e storici dell'argomento quali, Paolo Giacomel e Stefano Illing.
Con la dichiarazione di guerra dell'Italia del 24 maggio 1915 Cortina d'Ampezzo venne abbandonata dall'esercito austro-ungarico che il 19 si era ritirato lunga una linea difensiva fortificata, predisposta fino dalla fine dell'800, il cui caposaldo era rappresentato dal Forte Tre Sassi al Passo Valparola.
L'esercito italiano occupò Cortina il 29 maggio interrompendo quattro secoli d'appartenenza all'impero asburgico. L'avanzata italiana verso la Val Badia, la Val Pusteria ed il Brennero si fermò al Passo Valparola davanti alle trincee austriache. Inutili furono gli attacchi italiani nell'estate del 1915 per sfondare questa linea difensiva, finchè il 24 ottobre un drappello di Alpini occupò il tratto orientale della lunga cengia posta a metà della parete del Piccolo Lagazuoi: cengia da cui era possibile tenere sotto tiro dall'alto le posizioni austro-ungariche poste a difesa del Passo Valparola.
La Cengia Martini, così battezzata dal nome del comandante che occupò la posizione, divenne una vera e propria spina nel fianco per gli austro-ungarici che cercarono con ogni modo di neutralizzare tale minaccia. Vista l'inutilità degli attacchi in superficie, entrambi gli eserciti iniziarono a scavare gallerie e caverne nella montagna, con l'intento di far saltare le postazioni avversarie, proprio come stave per accadere anche sul Fronte Occidentale, tra inglesi e tedeschi.
All'interno del Lagazuoi oggi sono visibili e percorribili lunghe gallerie, baraccamenti, postazioni e trincee che testimoniano la durissima ed inumana lotta che venne combattuta su quelle impossibili alture fino alla rotta di Caporetto, quando l'intero fronte italiano fu costretto ad arretrare sensibilmente, lasciando anche queste zone così aspramente contese in mano al nemico.
In questo documentario ci viene perfettamente spiegato lo svolgersi di ben tre anni di cosiddetta "guerra di mine" tra italiani e austro-ungarici, ripercorrendo insieme a storici, speleologi e militari le lunghissime gallerie che si intersecano all'interno della montagna.
Si tratta di un documento pressochè unico nel suo genere che, con dovizia di particolari e spettacolari immagini, rende pienamente onore e giustizia alla memoria spesso dimenticata di quelle migliaia di combattenti che vissero una delle campagne più dure e terrificanti dell'intera guerra 1914-1918. |