La Grande Guerra nel Mediterraneo, la cui edizione originale in lingua inglese è apparsa nel 1987, è il primo lavoro di Paul Halpern ad essere presentato al lettore italiano. Fra il 1914 e il 1918 nel relativamente piccolo spazio mediterraneo si affrontarono le Marine inglese, francese, italiana, russa, da una parte, alle quali poi si aggiunsero quella giapponese e americana, e tedesca, austro-ungarica e turca, dall'altra. A quel mosaico di settori, campagne e operazioni, apparentemente slegati l'uno dall'altro, è corrisposta nella storiografi a navale una grandissima quantità di studi, narrazioni e memorie, spesso assai valide, ma altrettanto scollegate, non sorrette da quella visione d'insieme che Halpern riesce, invece, per la prima volta a dare del teatro mediterraneo, partendo da un'imponente opera di ricerca incrociata in tutti gli archivi, mai prima svolta.
Ciò consente al lettore, da un lato, di farsi un'idea più precisa sull'importanza del Mediterraneo nel quadro della guerra marittima e, in generale, del Primo conflitto mondiale, dall'altro, di apprezzare meglio il ruolo e il peso effettivamente assunti dai singoli settori e dalle singole Marine. Connessa è l'indagine che l'autore ha condotto su ambiti, poco o punto esplorati, come gli orientamenti politico-militari degli alti comandi navali, i piani di guerra e la stessa genesi delle operazioni navali nonché i rapporti fra le Marine all'interno dei rispettivi campi di lotta, i reciproci giudizi e le relazioni fra queste, la politica e le altre forze armate. Ne esce un quadro assai diverso da quello che fi no ad oggi molti avevano delineato e che sovverte molte convinzioni che sembravano consolidate e più d'una interpretazione che appariva definitivamente acquisita, anche per quanto nello specifico concerne l'Adriatico.
Paul G. Halpern, nato nel 1937, è professore emerito di storia della Florida State University di Tallahassee ed è lo storico che nel secondo dopoguerra si è maggiormente occupato della guerra marittima nel Primo conflitto mondiale. Su quegli eventi e sulla politica navale delle varie potenze negli anni che li precedettero, gli si devono pagine fondamentali, come pure la cura e la pubblicazione di significative raccolte di documenti. L'estensione e la profondità delle sue ricerche, condotte in tutti i maggiori archivi delle potenze all'epoca protagoniste e caratterizzate da un vasto utilizzo di carte private, conferiscono alle sue opere quella visione unificante, che manca nella precedente, sia pur sempre valida, storiografia navale, per lo più apparsa fra le due guerre mondiali. Al medesimo autore si devono anche l'unica accurata biografi a dell'ammiraglio Anton Haus, Comandante in capo della Marina austriaca negli anni che precedettero la guerra e fino alla sua morte nel febbraio 1917, e una monografia sulla battaglia del canale d'Otranto del 15 maggio 1917, la maggiore combattuta nel Mediterraneo nella Prima guerra mondiale.
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