La Grande Guerra 1914-1918

 

PERSONAGGI DELLA GRANDE GUERRA

Alexander Kerenski - ritorna ai Politici

ALEXANDER KERENSKI

Primo Ministro
(1917)

RUSSIA

Alexander Kerenski

Alexander Kerenski (1881-1970) fu messo a capo del governo provvisorio russo, dal luglio all’ottobre 1917, in seguito alla caduta dello Zar, Nicola II. In seguito alla Rivoluzione bolscevica dell’ottobre 1917, Kerenski dovette fuggire in esilio, ove rimase per altri 53 anni di vita.

Nato nel 1881 a Simbirsk, Kerenski era figlio di un maestro di scuola elementare; laureatosi in legge all’universita’ di San Pietroburgo, si guadagno’ ben presto una solida fama di difensore dei casi politici piu’ delicati e complessi di allora.Membro dell'ala destra del Partito dei socialisti-rivoluzionari, Kerenski entro nella Duma nel 1912. Si mise subito in luce, quale grande oratore e trascinatore delle folle, in particolar modo quelle appartenenti alle classi operaie.

Quando scoppio’ la Grande Guerra, nell’agosto del 1914 Kerenski occupava la carica del ministro piu’ radicale di tutta la Duma e, come tale, cerco’ di opporsi all’entrata nel conflitto del suo Paese. Continuo’ in seguito a professare i suoi forti sentimenti antimilitaristi, pacifisti ed estremamente critici nei confronti dello Zar.

Kerenski saluta le truppeNell’estate del 1916 Kerenski inizio’ a criticare pubblicamente ed aspramente l’operato della classe dirigente russa, soprattutto in merito alla malagestione dell’esercito, di cui si era fatto carico lo stesso Nicola II gia’ dall’anno prima. Kerenski fu tra i primi ad inneggiare all’abdicazione dello zar e, quando cio’ avvenne durante la Rivoluzione di febbrario del 1917, si trovo’ quasi automaticamente promosso alla carica di vice-segretario del Soviet di Pietrogrado e Ministro della Giustizia del governo provvisorio. Tale bivalenza politica gli valse il ruolo di unico, valido intermediario tra le due suddette realta’ istituzionali, mentre si adopero’ attivamente per promuovere il sufffragio universale, l’uguaglianza per le donne, nonche’ la liberta’ di stampa e di parola.

Ricevuta l’investitura di Ministro della Guerra nel maggio 1917, Kerenski volle garantire la continuazione dello sforzo bellico russo, al fianco degli Alleati. Con il generale Alexei Brusilov pianifico’ l’”offensiva Kerenski” che, tuttavia, fece traboccare il proverbiale vaso della gia’ provatissima resistenza e fiducia dell’esercito russo. Nel luglio 1917 divento’ Primo Ministro, ma si ritrovo’ ben presto isolato dall’intero bipolarismo russo, con i rivoluzionari Leninisti a sinistra e gli analoghi agitatori, organizzati dal nuovo Capo di Stato Maggiore, Lavr Kornilov, a destra.

Kerenski cerco’ dunque di schierarsi, prima a destra, poi a sinistra. Costrinse Lenin a fuggire in Finlandia, in seguito alle manifestazioni del luglio 1917, e quindi annuncio’ lo slittamento delle elezioni dell’assemblea costituente al mese di novembre dello stesso anno. Nonostante il suo forte contributo socialista al governo in carica, la successiva caduta della citta’ di Riga costrinse Kornilov a tornare subito a Mosca per sedare improvvisi e violenti tumulti. Di li’ a poco quest’ultimo rischio’ la sostituzione al comando dell’esercito russo, in quanto Kerenski ebbe sentore delle mire dittatoriali e militaristiche dello stesso Kornilov. Ma il generale russo, minacciando di marciare su San Pietroburgo e rifiutando ogni ulteriore ordine di Kerenski, obbligo’ quest’ultimo a richiedere l’aiuto del temporaneamente esiliato Lenin.

Il 14 settembre 1917 Kerenski annuncio’ la nascita ufficiale di una repubblica socialista e libero’ dal carcere alcuni estreisti e leader radicali. Nel suo nuobo gabinetto, formato l’8 ottobre, Kerenski si assicuro’ di garantire moltissimi seggi ai rappresentanti socialisti.

L’ascesa di Kerenski si interruppe bruscamente quando, il 5 novembre 1917, volle far arrestare i capi del Comitato Rivoluzionario Bolscevico che,  ribellandosi violentemente, costrinsero il Primo Ministro a fuggire da Pietrogrado e quindi a riparare negli Stati Uniti, in esilio.

Lasciata per sempre la politica, Kerenski lavoro’ come professore universitario e scrittore e nel 19167 pubblico’ le sue memorie sulla Grande Guerra e la Rivoluzione Russa (“The Kerenski Memoirs: Russia and History's Turning Point”). Mori’ a New York, nel 1970, all’eta’ di 89 anni.  

 

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