La Grande Guerra 1914-1918

 

PUBBLICAZIONI SULLA GRANDE GUERRA

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CARISSIMA MOGLIE...
Lettere dal fronte
del soldato Barberis Giletti Claudino
7 giugno 1915 - 12 maggio 1916

Paolo Montini
Eikon Italia

Carissima Moglie...

Ti raccomando di stare tranquilla, di mangiare e bere stare allegra che tutto passa”. È questo un brano tratto dall’epistolario di Barberis Giletti Claudino alla famiglia. Lettere spedite dal fronte altopianese nel periodo compreso tra il 7 giugno giugno 1915 e il 12 maggio 1916, raccolte e pubblicate nel recente volume “Carissima moglie…”, a cura del pronipote Paolo Montini. Si tratta quindi di un documento importante che ricostruisce il primo anno di guerra visto attraverso l’occhio di chi stava in prima linea.

Fanti Italiani, 1915Il battesimo del fuoco Claudino lo riceve nel settore Marcai – Vezzena – Costesin, inquadrato tra le fila del 162° reggimento brigata «Ivrea». Qui scopre con i compagni d’arme cos’è veramente la guerra, sino ad allora enfatizzata dai giornali interventisti. Tra le righe della fitta corrispondenza spedita in franchigia si notano, ove concesso dalla censura militare, le ansie e le paure del conflitto appena iniziato, sensazioni lievemente mitigate dagli sforzi di Barberis che non vuole allarmare i propri cari rimasti a Quarona, il piccolo centro in provincia di Vercelli. Grazie alle attuali ricerche del discendente Montini l’opera si arricchisce di una approfondita parte storica, che segue passo dopo passo le cartoline postali. Fonti tratte spesso dai diari reggimentali consultati presso gli l’Archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito a Roma (USSME). Compaiono così i toponimi di località tristemente note dell’Altopiano dei Sette Comuni e di Luserna, da dove con le fortezze e le batterie pesanti austroungariche si iniziano a bombardare avanguardie e retrovie italiane. Val d’Assa, Camporovere, Basson, Camporosà e Osteria al Termine sono più volte citate nel testo, ma particolarmente toccanti sono i brani relativi all’amore che  Barberis riservava alle due figlie, una di queste, Claudina, conservo per decenni il plico di missive inviate dal padre che non potè mai conoscere.

L’epilogo infatti è tragico, il fante della brigata «Ivrea» cadde disperso il 21 maggio 1916, “con ogni probabilità nella zona del Costesìn” mentre col suo Reparto Zappatori era impegnato a contrastare l’importante fase della “Strafexpedition”. Da quel giorno egli fu considerato dalle fonti ufficiali uno degli 886 soldati di truppa dichiarati dispersi durante la battaglia. La ritirata italiana non permise mai di recuperarne il corpo. Uno dei centinaia di migliaia di eroi che non poterono più tornare alla proprio famiglia, ai propri affetti.
Il testo è corredato da un esaustivo inserto iconografico.

G.D.F.

 

 

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