La Società Anonima Frera, nacque nel 1905 per iniziativa di Corrado Frera. L’industriale fu uno dei primi a intuire, alla fine dell'Ottocento, che il motore a scoppio poteva essere utilizzato per il trasporto di merci e persone; i suoi primi esperimenti come costruttore di motociclette risalgono all'inizio del XX secolo. L'Officina Meccanica per la costruzione e assemblaggio di cicli e motocicli produsse numerosi esemplari durante gli anni Venti, e fu la prima fabbrica di questo genere in Italia; dopo il successo nel Primo Giro Motociclistico d'Italia del 1914 e i successi nelle competizioni arrivò anche la commessa da parte dell'Esercito Italiano.
La Società a responsabilità limitata Leonardo Frera nasce nel 1906 a Tradate, in provincia di Varese, per la produzione di motociclette e fin dall'inizio agisce su base industriale, sia pure con tutte le limitazioni che agli inizi del secolo caratterizzavano la produzione di veicoli a due ruote motorizzati. Inizialmente la Frera monta sui telai di propria costruzione i motori della NSU tedesca che allora era considerata una delle fabbriche migliori d'Europa, La sua impostazione industriale, in contrasto con l'impostazione artigianale delle fabbriche di motociclette italiane dell'epoca, le permette di conquistare il mercato e di raggiungere cifre di vendita che negli anni precedenti la prima guerra mondiale possono essere considerate eccezionali per l'Italia. In sintesi si può asserire che la Frera è, in quel periodo e negli anni immediatamente successivi alla fine del conflitto, la fabbrica italiana di motociclette più importante.
Le motociclette prodotte dal 1906 al 1910 sono monocilindriche e della potenza di 1,25 e di 1,50 cavalli, con la trasmissione a cinghia fornita di un rullo tenditore che la mantiene sempre in tensione. il motore è generalmente inclinato in avanti lungo il tubo che dal cannotto porta alla pedaliera. Già in quel periodo la Frera si vanta di fornire all'esercito italiano robuste motociclette della potenza di 2 cavalli. Tuttavia i veicoli utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale furono l'inizio della fine per la Frera, che non sopravvisse al ritiro delle commesse militari, avvenuto negli anni Trenta.
A testimonianza del prestigio e della fama di affidabilità che i prodotti Frera acquisirono fin da subito, vanno ricordate le commesse che il Regio Esercito le fece (biciclette, motocicli e moto sidecar).Già nel 1908, a soli tre anni dall’inizio della produzione, il neonato corpo motorizzato dei Bersaglieri venne fornito di motocicli Frera. Altre forniture vennero fatte ai comandi di artiglieria e ai corpi automobilistici. Per di più, su richiesta del Ministero della Sanità, uno speciale motociclo dotato di motocarrello per il trasporto feriti venne appositamente progettato e prodotto per le unità sanitarie.
Con l’ingresso dell’Italia nel Primo Conflitto Mondiale, la Società Anonima Frera ricevette da parte del Ministero della Guerra ulteriori ingenti ordinativi di veicoli e di altro materiale di sua produzione (ad es. i suoi macchinari di produzione dello stabilimento di Tradate erano in grado di realizzare anche componenti per granate).
Modelli utilizzati dall’Esercito:
Bicicletta a motore da 2,5 HP per i bersaglieri;
Motocicletta da 2,5 HP con cambio per le sezioni mitragliatrici,
dotata di portamunizioni anteriore e posteriore,
e provvista di un serbatoio d’acqua per il raffreddamento dell’arma;
Motocicletta mod. G con motore da 570 cc e 4 HP con trasmissione a catena,
assegnata alle batterie autocannoni da 102 mm (versioni biposto e motocarrozzetta a tre ruote)
Motocicletta mod G con motore da 4 HP in versione motomitragliatrice,
a tre ruote con pianale laterale per fissare l’arma,i reparti dotati di questi mezzi
disponevano di moto per il trasporto dei nastri ci cartucce.
Nel 1925, a vent’anni dall’inizio della produzione, si calcola oggi che la Frera avesse prodotto 50.000 motocicli. Nei due stabilimenti risultavano impiegati stabilmente almeno 500 operai e la produzione si aggirava sui 5.000 modelli all’anno. Purtroppo, col passare degli anni le commesse furono molto inferiori alle aspettative e l’insuccesso del progetto aggravò ancor di più la già seria situazione economica dell’impresa. La Frera entrò definitivamente in crisi. Se prima della Guerra era la più importante società italiana produttrice di motociclette, nel 1930 era preceduta per dimensioni e produzione da Guzzi e Gilera.
Dopo vari tentativi di riassetto societario, nel 1936 la fabbrica chiuse definitivamente i battenti.
Il Museo: A Tradate presso il Centro Culturale Frera, accanto alla nuova Biblioteca Civica, è allestita l'esposizione permanente di motociclette Frera, fedelmente restaurate. Uno dei principali pregi di questo museo, è il fatto di essere stato realizzato negli stessi luoghi in cui le motociclette Frera venivano progettate, costruite e assemblate.
A Tradate presso il Centro Culturale Frera, accanto alla nuova Biblioteca Civica, è allestita l'esposizione permanente di motociclette Frera:
Tradate (Varese), Centro Culturale FRERA via Zara, 37
ORARI DI APERTURA: Gio : 18:00/22:00, Sab : 15:00/18:00 |
Fonti:
- Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Tradate
- "FRERA, Le moto di Tradate nello sport, nei trasporti, nell’esercito", di Ernesto Restelli,
Macchione Editore 1995
- Archivio Giovanni Dalle Fusine – www.lagrandeguerra.net
- www.motoclub-tingavert.it
- Con gli autocannoni sui fronti della Grande Guerra, a cura di Claudio Gattera, Edizioni Rossato