Più di un libro, una guida completa e dettagliatissima sulla “spedizione punitiva” voluta dal Capo di Stato Maggiore Austriaco, Konrad von Hotzendorf, nel maggio del 1916, ai danni dell’Italia che aveva “tradito” la triplice alleanza con le Potenze Centrali.
Strafexpedition è qualcosa più di un saggio dunque, arricchito con ben 162 foto rigorosamente d’epoca e 25 cartine che aiutano il lettore a capire meglio tutti i complessi avvenimenti narrati ed analizzati in dettaglio nel corposo volume di Enrico Acerbi.
Il Trentino di prima della guerra non era provincia autonoma ma, insieme al Sudtirolo, era unito al Tirolo e Voralberg, formando un unico territorio politico-amministrativo annesso all’Austria e dipendente dall’imperialregia Luogotenenza di Innsbruck. Dal punto di vista militare il punto più consono ad un attacco ai danni dell’Italia era rappresentato dalle due valli che portano alla pianura veneta: a destra la Val Lagaria (o Val d’Adige), a sinistra la Valsugana. Konrad von Hotzendorf chiese aiuto all’alleato tedesco, nella persona di von Falkenhayn, per aggiungere divisioni alla forza d’urto che si stava approntando nei campi trincerati di Trento, Rovereto e, in generale, nel Sudtirolo.
La Germania non volle credere in questa mossa strategica, reputandola troppo secondaria rispetto all’andamento della guerra focalizzato dai molti generali “Occidentalisti” nel nord della Francia e del Belgio. L’Austria tuttavia riuscì a mettere a durissima prova la resistenza Italiana, costringendo il nostro Paese alla sua prima grande battaglia difensiva, ovviamente con carattere spiccato di scontro di “materiali” oltre che di uomini.
Si pensi ad esempio ai moltissimi forti Austriaci che, affacciati sugli Altipiani di Tonezza e di Asiago, riversarono tonnellate di colpi contro tutte le linee di difesa avversarie. Il compito di ricacciare gli Austriaci sulle posizioni di partenza o quasi, spettò al Generale Pecori-Giraldi che, con la sua Ia armata e la neoformata V armata (voluta da Cadorna proprio durante la Strafexpedition), scrisse una delle pagine più belle ed eroiche della Grande Guerra Italiana.
Purtroppo, nella battaglia del maggio-giugno 1916, il fatto di aver perduto terreno, fatto inevitabile nelle battaglie di materiale, fece scarsamente apprezzare la nostra grande vittoria difensiva. Oggi è tuttavia doveroso esaltare questo grandissimo risultato italiano, che mise in luce il valore degli uomini, la genialità dei capi (persino di Cadorna) e l’estrema capacità di manovra, quasi del tutto improvvisato, del nostro esercito. La Strafexpedition ebbe gli stessi tratti di quella che sarebbe stata, un anno dopo, la dodicesima battaglia dell’Isonzo (Caporetto). L’Austria infatti cercò fino all’ultimo di cogliere di sorpresa Cadorna che, tuttavia, riuscì con intelligenza, determinazione e vera creatività di condottiero ad evitare non solo lo sfondamento delle linee, ma soprattutto il caos e il clima di disfatta che pervase l’intero fronte Isontino in quel tragico novembre 1917.
Strafexpedition di Enrico Acerbi ci aiuta realmente a capire lo svolgimento dei fatti e la stessa personalità dei principali personaggi coinvolti, offrendo, come ripeto, una completissima ricostruzione storica e politica. Per ulteriori approfondimenti, basati su testimonianze di prima mano, si consiglia anche di leggere l’ottimo “La Sorpresa strategica di Asiago e di Gorizia” del Generale Roberto Bencivenga. |