Theobald von Bethmann-Hollweg (1856-1921) fu il Cancelliere del Reichstag tedesco dal 1909 al 1917, periodo particolarmente intenso anche a livello politico, che vide crescere le proporzioni dello scontro tra l’aristocrazia militaristica e autoritaria con io neonato liberalismo democratico delle media borghesia e delle classi lavoratrici.
Bethmann-Hollweg era nato nel Brandeburgo nel 1856, aveva studiato legge a Strasburgo, Leipzig e Berlino, quindi si diede alla politica nel 1905. Nominato Ministro degli Interni, divenne presto Segretario di Stato nell’Ufficio degli Interni Imperiale del Kaiser. Divenne Cancelliere nel 1909, in seguito alle dimissioni date da Bernhard von Bulow.
Nonostante le sue simpatie liberali, Bethmann-Hollweg riuscì a barcamenarsi al governo, ammorbidendo i contrasti e le continue pressioni che, in qualità di cancelliere, ricevette per tutta la durata della Grande Guerra da entrambi gli schieramenti politici. Forse anche per questa sua bivalenza diplomatica, non fu mai visto di buon occhio dai vertici militari tedeschi che, in più di un’occasione, vanificarono ogni suo sforzo di mediazione e di risoluzione politica di un conflitto che l’estremismo teutonico volle prolungare e combattere sul campo fino all’ultimo. Ad esempio, quando già nel 1912 Bethmann-Hollweg era riuscito a imbastire un reciproco rallentamento nella corsa agli armamenti tra Germania e Gran Bretagna, il Ministro della Marina, Alfred von Tirpitz, si rifiutò di avvallare e ufficializzare i tre anni di difficili trattative diplomatiche, anche sulla scorta dell’analoga presa di posizione del Kaiser, Guglielmo II.
Ad ogni modo, fino a pochi mesi prima dallo scatenarsi del Primo Conflitto Mondiale, Bethmann-Hollweg continuò ad adoperarsi con notevole successo in campo diplomatico. Riuscì infatti a scongiurare il proseguimento della Seconda Guerra Balcanica, grazie a complesse trattative con il Segretario degli Esteri britannico, Sir Edward Grey. La stessa, seconda crisi del Marocco, nel 1911, era stata risolta con eccellente diplomazia dallo stesso Bethmann-Hollweg.
Anche se si dovette attivamente occupare della preparazione e dell’ampliamento dell’esercito, in previsione di un futuro conflitto che era già stato da tempo, ufficialmente identificato come “Grande Guerra”, lo statista tedesco cercò di concedere sempre più spazio al neonato liberalismo, vista anche la notevole valenza di ben 110 deputati socialisti presenti nel Reichstag del 1912. Anche se non si dichiarò mai apertamente favorevole alla Guerra, fu proprio lui a concedere carta bianca all’Austria, in seguito all’attentato di Sarajevo del luglio 1914. Ciò diede la possibilità all’alleato Austro-Ungarico di decidere le clausole del famoso e pesantissimo ultimatum, imposto alla Serbia. Anche se quest’ultima cedette, infine, a tutte le richieste dell’ultimatum, l’aiuto militare tedesco, promesso da Bethmann-Hollweg, convinse l’Austria-Ungheria a dare inizio a ciò che sarebbe divenuto, nel giro di poche settimane, il Primo Conflitto Mondiale.
Del resto, Bethmann-Hollweg vide nella Grande Guerra, erroneamente reputata come un brevissimo scontro armato che avrebbe visto vincitrici le Potenze Centrali, un ottimo pretesto per sedare le agitazioni politiche e sociali interne e restituire fiducia e autorità alle istituzioni aristocratiche e militari, ormai in crisi sotto i colpi di un liberalismo sempre più forte anche nel suo Paese.
Bethmann-Hollweg si dichiarò in seguito contrario ed amareggiato per l’invasione del Belgio, perpetrata durante l’esecuzione del Piano Schlieffen, guadagnandosi una certa popolarità negli ambienti democratici – non fu tuttavia in grado di arrestare in alcun modo la terribile macchina da guerra teutonica, una volta che gli alti vertici militari l’avevan messa in moto. Ben presto, la figura del Cancelliere venna relegate a ruoli sempre più secondari e marginali, a causa soprattutto dell’impostazione militaristica, autocratica e semi-dittatoriale, imposta al Paese dai Capi di Stato Maggiore Hindenburg, Ludendorff e dallo stesso Guglielmo II. Anche la possible entrata in Guerra degli Stati Uniti fu paventata da Bethmann-Hollweg come una grave minaccia ed un ingrediente essenziale per la sconfitta totale delle Potenze Centrali: tuttavia, ogni tentativo di negoziazione pacifica con gli USA e persino la proposta di interrompere l’uso indiscriminato dei sottomarini, non furono riconosciute né dal solito von Tirpitz, né dal Kaiser.
I vertici militari tedeschi lanciarono infatti una nuova, indiscriminata offensiva sottomarina nel febbraio del 1917, convinti che le crescenti rimostranze Americane fossero semplicemente un bluff. La Germania, inoltre, si riteneva in grado di riuscire a vincere la guerra prima di qualsiasi intervento militare proveniente da oltre oceano. Nonostante i tentativi di riconciliazione con un Socialismo sempre più irrequieto e le promesse di riforma elettorale, nell’aprile del 1917 Bethmann-Hollweg fu costretto a cedere il posto a Georg Michaelis.
Ritiratosi dalla politica, scrisse le sue memorie sulla Grande Guerra, in due volumi pubblicati tra il 1919 e il 1920. Morì nel 1921 all’età di 64 anni.