Ancora un volume per la collana “Sui campi di battaglia” che l’editore Nordpress di Chiari, Brescia, dedica alla Grande Guerra. “Memorie di Gaetano Filastò” è l’ultima fatica letteraria di Giorgio Seccia, già autore dell’ottima ricerca intitolata “Monte Zebio”, nonché membro della Società Italiana di Storia Militare. Filastò è un fante della Brigata “Brescia”, svolge incarico di aiutante di sanità nonostante gli ideali interventisti che lo animavano allo scoppiare della guerra in Europa.
Nelle 250 pagine del libro il curatore Giorgio Seccia riprende passo dopo passo una sorta di diario pubblicato nel 1918 a Catania. Lo scritto, fortemente voluto all’epoca dai famigliari di Filastò, proponeva note, avvenimenti e riflessioni del fante nativo dell’Aspromonte, e inviate sotto forma epistolare al fratello Antonino. Sugli ovvi tagli compiuti a suo tempo dalla Censura militare, interviene Seccia con una approfondita ricerca presso gli archivi dello Stato Maggiore dell’Esercito. Dal 25 maggio 1915 all’ottobre del 1916 è tutto un susseguirsi di aggiornamenti pressoché quotidiani su quanto il calabrese vede e subisce. Passaggi toccanti spiegano a cosa dovette assistere Filastò in qualità di sanitario, la sua vita in trincea, l’attacco con i gas asfissianti, gli assalti su di un terreno coperto di morti e feriti lacerati dalle esplosioni. Nomi di soldati e di luoghi tornano ad animarsi grazie alla puntigliose memorie rivisitate con il metodo della storiografia dell’approfondimento documentale.
Se ne trae uno spaccato reale della vita presso gli ospedali, o nei posti di medicazione improvvisati appena dietro la prima linea. Ma il dramma si compie con l’ultima missiva dal fronte, l’autore è a Lokvica durante la 7 battaglia dell’Isonzo, e qui muore colpito da cecchino o da scheggia vagante, unico caduto del Reggimento il giorno 14 ottobre 1916, quando il reparto stava per andare a riposo nelle retrovie. Oggi le spoglie del prode infermiere riposano al Sacrario militare di Redipuglia.
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