Il fronte italiano, durante la Grande Guerra, era come una grande "S" rovesciata su un fianco, là dove l'ansa affonda in territorio italiano (nel trentino), Cadorna dovette assumere ben presto atteggiamento difensivo; viceversa, dove l'ansa si protende verso nord (Isonzo e Carso) fu concentrato il maggior sforzo bellico.
Proprio su quest’ultimo tratto del fronte si concretizzo’ la tattica cadorniana delle “spallate”: una serie di offensive, decisamente slegate tra di loro, intese a mettere gli Asutro-Ungarici con le spalle al muro, in una guerra di materiali e di attrito. Non a caso ho scelto la parola “tattica” per definire gli sforzi di Cadorna: un disegno strategico, di piu’ ampio respiro e concezione, esulava, in generale, dal concetto e dall’impostazione stessa della guerra di trincea, su tutti i fronti della Grande Guerra.
Le 11 Battaglie dell'Isonzo
Inseguendo chimere di aggiramento, sfondamento del fronte e “corsa” verso Trieste e addirittura Vienna, gli attaccanti si trovarono sempre di fronte a montagne altissime, su cui gli il nemico se ne stava ben trincerato, anche se con forze notevolmente inferiori. Analoga situazione quella del terribile bastione rappresentato dal Carso.
LETTURE CONSIGLIATE
|
Come unico risultato apparente e tangibile di queste inumate carneficine, non vi fu che la conquista di pochissimi chilometri quadrati di territorio desolato ed inospitabile di cui l'Italia poteva fare a meno e che resero sempre piu’ difficile il mantenimento e la difesa delle prima linee, pericolosamente allungate e protese nella “terra di nessuno”.
Nel quadro della complessa offensiva su questo fronte, la 3° Armata Italiana, in particolare, assolse un compito particolarmente arduo e sanguinoso. I suoi soldati, guidati fino al termine del conflitto dal Duca d’Aosta, si coprirono ovunque di valore e di gloria, nella lunga e durissima lotta su un terreno molto difficile e contro un nemico particolarmente tenace, agguerrito e molto spesso disperato.
Anche nelle tragiche giornate della ritirata al Piave il comportamento della 3° Armata fu tale da meritarle lo storico appellativo di "Invitta". Alla 2° Armata invece, dopo un lungo periodo di relativa inazione, tocco' l'onere di ricevere l'urto proveniente da Tolmino, Caporetto e Plezzo e, anche a causa di un comando che pecco' di omogeneita' e continuita', fu travolta e costretta ad arretrare sino al Piave.
Le 11 Battaglie dell'Isonzo
|
|
Per visualizzare il filmato è necessario scaricare gratuitamente il lettore QuickTime
|
Ulteriori approfondimenti: