Dal 1914 al 1918 solo un dito scheletrico, puntato mostruosamente verso il cielo – ciò che rimaneva dell’imponente “Cloth Hall” nel cuore di Ypres - fu l’unico, muto testimone della prematura e violenta dipartita di circa duecentocinquantamila giovani vite nell’inferno del campo di battaglia circostante. Ypres non esisteva più a causa dell’incessante fuoco delle artiglierie tedesche e il putrescente fango che permeava l’intero saliente minacciava di inghiottirne per sempre anche gli ultimi cumuli di macerie.
La prima battaglia di Ypres, nell’Aprile 1915, inaugurò un nuovo, tremendo sistema per cercar di aver la meglio sul nemico: l’uso indiscriminato di gas letali, tra cui il fosgene, il cloro e il solfuro dicloroetilico: non a caso, le miscele chimiche più aggressive presero il nome identificativo generico di “Iprite”, dalla stessa cittadina Belga. Reiterati e clamorosi scontri successivi intrisero di sangue questo intero settore del Fronte Occidentale, culminando nell’apocalittico confronto di Passchendaele. Le stime ufficiali parlano di oltre trecentomila soldati britannici caduti nel settore di Ypres. La storiografia teutonica ribattezza il saliente di Ypres come “Kindermord bei Ypern” – “Il massacro degli innocenti di Ypres”. Nel decennio successivo alla Grande Guerra, la cittadina belga esisteva solo nelle cartine geografiche della Guida Michelin (un’edizione speciale sui campi di battaglia delle Fiandre); fu meta di imponenti pellegrinaggi da parte dei familiari dei soldati britannici che qui avevano perso la vita.
UN NUOVO, ESCLUSIVO SAGGIO ITALIANO SU UNO DEI FRONTI PIU ’ SANGUINOSI E IMPORTANTI DELLA GRANDE GUERRA
“LE BATTAGLIE DI YPRES ", edito da Mattioli 1885, è inserito nella collana Archivi Storici diretta da Mario Bussoni. Il volume di 128 pagine costa 16 Euro ed è disponibile in tutte le migliori librerie o su:
www.alessandrogualtieri.com
Alessandro Gualtieri parla dei Gas letali della Prima Guerra Mondiale, su RAI Storia (Luglio 2014):
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