George Smith Patton jr. è stato sicuramente uno dei generali più capaci della storia degli Stati Uniti. La sua abilità dimostrata durante la Seconda Guerra Mondiale gli valse numerose decorazione e anche l'ammirazione del nemico. Però il suo carattere e i suoi modi di fare erano pessimi; i suoi soldati erano divisi tra il sentimento di adorazione e quello di odio viscerale che arrivava addirittura a sperare nella sua morte.
Era un brillantissimo stratega, ma esigeva molto dai suoi uomini di cui, oltretutto, aveva poca considerazione; biasimava, per esempio, chi era ricoverato in ospedale, non per una ferita da battaglia, ma per stress nervoso. Il suo linguaggio colorito e la sua mancanza di tatto fecero sì che divenne presto idolo dei media, oltre che dei suoi soldati, almeno di quelli che non lo odiavano. Insomma George S. Patton, o lo si amava o lo si odiava; non ci potevano essere mezze misure.
Nacque l'11 Novembre 1885 a San Gabriel in California. da George Smith Patton Sr. e da Ruth Wilson. La sua era una famiglia di militari che combatterono in varie battaglie, a partire dalla Rivoluzione Americana, per finire con la Guerra Civile in cui morì il nonno paterno che era colonnello dell'esercito confederato. Quindi il giovane Patton era predestinato alla vita militare ed a ripercorrere la strada di tanti suoi avi. Però l'educazione non ebbe un inizio molto incoraggiante; si iscrisse al Virginia Military Institute, ma venne subito bocciato il primo anno a causa della sua scarsa preparazione in matematica.
L'anno dopo, a West Point, superò l'esame e si distinse per la sua abilità come cavallerizzo. Durante gli studi all'accademia militare di West Point, Patton, mostrò di essere un ragazzo intelligente e desideroso di imparare, soprattutto la storia militare e la letteratura classica. Purtroppo la sua malattia, la dislessia, gli diede non pochi problemi durante il periodo di studi. Il battesimo di fuoco, George S. Patton jr., lo ebbe nel 1916 durante la guerra contro il Messico di Pancho Villa. A quel tempo era assegnato al 13esimo reggimento di cavalleria ed era aiutante dell'allora Brigadiere Generale John J. Pershing.
Patton, durante la spedizione messicana, ebbe subito modo di distinguersi e di mostrare a tutti il suo valore; insieme ad una decina di soldati riuscì a scovare e ad uccidere Julio Cardenas, il braccio destro di Pancho Villa.
L'impegno militare di Patton prosegui sui campi di battaglia in Francia, sempre agli ordini del Generale Pershing, dove partecipò, con il grado di capitano, alla prima guerra mondiale. Riuscì ad ottenere il comando della neonata divisione statunitense di carri armati che proprio in quel conflitto fecero il loro ingresso in grande stile nella storia militare. I suoi successi in questo ruolo, gi valsero i primi riconoscimenti e le prime promozioni; divenne prima Maggiore e poi Tenente Colonnello.
Nel Settembre venne gravemente ferito e concluse in questo modo il suo impegno nel primo conflitto mondiale. Finita la guerra, Patton rimase nell'esercito e continuò il suo impegno per lo sviluppo delle unità corazzate di cui intravedeva l'enorme potenziale. Chiese ulteriori fondi, ma la richiesta venne respinta in quanto, in tempi di pace, le esigenze erano altre. Rientrò nella cavalleria e servì sotto il comando di Douglas Mac Arthur.