Qui rappresentato nella versione personalizzata da Erich Kaus della “Jasta 30”, lo Pfalz D.III venne adottato da circa un quarto degli squadroni caccia tedeschi (battezzati Jagd-Staffel – “gruppo da caccia” – da cui l’acronimo “Jasta:) dall’estate del 1917 fino al termine del conflitto.
Sottovalutato dal comando tedesco, probabilmente a causa dei migliori rapporti che i prussiani Fokker ed Albatros intrattenevano con gli alti ufficiali ed i politici, il bavarese Pfalz D.III era un ottimo aeroplano, dotato di buona agilità, robusto e con un ottimo campo visuale. Lo stesso Von Richtofen lo apprezzava e diversi assi, tra cui Rudolph Berthold e Franz Freidrichs, lo preferirono ai modelli contemporanei di Albatros e Fokker.
La sua capacità di reggere "g" gli permetteva picchiate più veloci e richiamate più strette, guadagnando rapidamente alla fine della manovra più quota di quanto non potessero fare gli avversari. E come insegna Boelcke, in aria la quota è un vantaggio prezioso, spesso incolmabile.
Nell'Agosto del 1918 gli Pfalz D.III e D.IIIa vennero rimpiazzati dal Fokker D.VII e dallo Pfalz D.XII. I caccia ancora utilizzabili vennero adoperati come addestratori.
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