La tradizione vuole che quest’arma sia nata a Bayonne, in Francia, all’inizio del 17esimo secolo. Anche se venne molto presto “sorpassata” per efficacia e potere offensivo dall’artiglieria, dalle bombe a mano, dai mortai e dai gas venefici, tutti gli eserciti in campo continuarono ad adottarla fino al termine del conflitto, perlopiu’ per intrinseco potere psicologico di offesa.
Molti veterani, intervistati ormai in eta’ avanzata, hanno notevolmente ridimensionato l’immagine di un’arma tanto cruda e rozza, quanto devastante se usata nel combattimento corpo a corpo, raccontando innumerevoli aneddoti su come la baionetta venisse impiegata quasi esclusivamente come un vero e proprio coltello da campeggio e niente piu’.Pare fosse ideale per abbrustolire le fette di pane,raffermo, sul fuoco, per aprire le lattine di carne in scatola e persino per rimestare il contenuto delle latrine all’aria aperta o le braci di un focolare.
Viene allora spontaneo interrogarsi sull’effettivo valore bellico di quest’arma e sul perche’, come ho gia’ accennato, tutti gli eserciti in guerra continuarono ad adottarla, senza sostituirla con qualcosa di piu’ avanzato (non era forse la Germania Imperiale, la piu’ tecnologicamente pronta a sviluppare nuovi strumenti di offesa? Basti pensare ai gas, ai lanciafiamme, ai dirigibili da bombardamento, ecc.).
Proprio la Germania sviluppo’ una grande varieta’ di baionette, guadagnandosi questo triste primato, unica tra tutte le potenze Europee. Gli scienziati del Secondo Reich si inventarono anche uno speciale adattatore che permetteva di innestare sui fucili tedeschi Gewehr 98 qualsiasi tipo di baionetta, comprese quelle di fabbricazione nemica.
In sostanza la baionetta rimase comunque e sempre un semplice coltello a lama lunga, innestabile sul fucile, improvvisato, in questo modo, a guisa di lancia medievale per i combattimenti ravvicinati.
Mentre i francesi si inventarono una lama cilindrica “ad ago”, ritenuta particolarmente devastante per infliggere gravi ferite ai nemici, i tedeschi introdussero la lama seghettata, quasi esclusivamente fornita e utilizzata dai genieri, per i lavori manuali quotidiani. Tale modifica venne pubblicizzata oltremodo e con grande successo, dalle forze avversarie, a scopi propagandistici e per denunciare la presunta brutalita’ e sete di sangue della Germania Imperiale.
IL SIMBOLO PER ECCELLENZA DELLO SPIRITO BELLIGERANTE
La baionetta fece la sua prima comparsa ufficiale sui cambi di battaglia coloniali, durante le guerre di colonizzazione inglesi e francesi. Poco prima dello scoppio della Grande Guerra, lo stesso Piano XVII francese, che esasperava al massimo lo spirito d’Elan” delle truppe, cioe’ di offensiva ad ogni costo, trovo’ la sua ideale rappresentazione iconografica nella baionetta.
Le strategie francesi, come quelle di tutte le potenze mondiali che sarebbero precipitate nel conflitto, traeva diretto spunto dall’arte della guerra del secolo precedente: non a caso proprio in quest’ottica la baionetta, che tanto aveva potuto allora, veniva riconfermata nel suo importante e irrinunciabile ruolo bellico.
Ben presto, tutti i sostenitori del piu’ puro e indomito spirito offensivo dovettero fare i conti con la superiorita’ schiacciante della difesa basata sulle terribili mitragliatrici, in grado di falciare miriadi di soldati, mantenendosi a distanza di sicurezza dall’assalto delle baionette.
Ci volle comunque parecchio tempo prima che la baionetta venisse relegata a ruoli secondari come, arma per il corpo a corpo, giunti finalmente in una trincea nemica, o, come dicevo poc’anzi, a versatile, mero attrezzo da lavoro.
Se vogliamo riconoscerne forse l’unico vero vantaggio ai tempi della Grande Guerra, si pensi alla possibilita’ di evitare di colpire un gregario, sparando a distanza ravvicinata attraverso un soldato nemico, prediligendo appunto un preciso e silenzioso “fendente” di baionetta.
Contrariamente a quanto si pensi, nel combattimento ravvicinato o nel corpo a corpo, i soldati della Grande Guerra preferivano mazze chiodate, tirapugni e altri improvvisati e rozzi strumenti di offesa, di tipica tradizione medievale, piuttosto che l’affidabilita’ e la precisione della baionetta.
Lo stesso addestramento militare previsto per i “Tommies” inglesi, ad esempio, prevedeva un impiego molto limitato della baionetta. Questa, tra le altre cose, risultava anche difficile da estrarre dal corpo di un soldato colpito in combattimento ravvicinato, distraendo pericolosamente l’attaccante e rendendolo certamente vulnerabile e temporaneamente privo di armi.
Rimase tuttavia sempre immutato il valore psicologico, iconografico e storico della baionetta, che fu comunque usata anche durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Approfondimenti Multimediali