Il miglior caccia francese di tutta la Prima Guerra Mondiale. Il nome SPAD deriva da “Société Pour les Avions Déperdussin”, dal nome dell’industriale belga Armand Deperdussin, che dovette poi cedere la sua attivita’ a Louis Bleriot nel 1914.
Quest’ultimo, non volendo perdere il buon nome che la SPAD si era conquistata, la rinominò "Société Anonyme Pour l'Aviation et ses Dérives", mantenendo inalterato l'acronimo SPAD.
Lo SPAD XIII fu la normale evoluzione dello SPAD VII. Come per il suo predecessore la costruzione "a guscio", con il rivestimento portante in legno compensato, e senza centine e longheroni, al costo di un contenuto aggravio di peso lo rendeva eccezionalmente robusto.
Lo SPAD XIII fu il velivolo preferito di molti degli assi francesi e americani. Volarono con lo SPAD XIII tutti gli assi che già avevano pilotato lo SPAD VII: Guynemer, Nungesser, Fonck, Luke, Rickembacker,Baracca. Arrivato al fronte ancora in tempo per modificare sostanzialmente le sorti della guerra aerea, ebbe effetti non inferiori a quelli dell’introduzione del Sopwith Camel.
SPAD XIII furono forniti all’aviazione italiana, belga, russa e americana e come il suo predecessore, anche il XIII fu prodotto su licenza in Italia dalla Macchi.
La Société Anonyme pour l'Aviation et ses Dérives prima della fine della guerra produsse ben 8472 aerei.
Approfondimenti:
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